La morte di Colombo chiude il gialloNessuno più incasserà l’assicurazione

GALLARATE Estinta l’assicurazione da oltre un milione di franchi svizzeri: con la morte di Pietro Colombo, avvenuta l’altro ieri alle 16 a causa di un incidente domestico, la Zurigo assicurazioni considera estinta anche la polizza che Colombo, con l’amante Giuseppina Nicolini (detta Nicoletta), aveva contratto nel 2004. Proprio quella polizza, che stando a Barbara Nicolini (figlia di Giuseppina) l’uomo aveva tenuta nascosta dopo la tragica scomparsa della compagna nelle acque greche nella notte tra il 20 e il 21 maggio 2005, era diventata il movente alla base dell’inchiesta per omicidio che aveva visto Colombo affrontare il dibattimento e uscire assolto dall’aula.

Si trattava nello specifico di una polizza a rischio puro: in caso di morte di Nicoletta ad ereditare sarebbe stato Colombo, in caso di morte di Colombo avrebbe ereditato Giuseppina, da tutti chiamata Nicoletta. In caso di morte contemporanea di entrambi ad ereditare, 50 per cento a testa, sarebbero state le figlie dei due. Colombo si era accollato le spese pari ad oltre 25 mila euro per la prima rata da versare all’assicurazione, poi Nicoletta era morta in quel tragico incidente. L’assicurazione, a statuto, non avrebbe pagato nulla se fosse stato provato che la morte della donna non era dovuta ad un incidente.

Il processo ha cambiato le carte in tavola: Colombo è sì stato assolto ma in Italia i gradi di giudizio sono tre e l’assoluzione era già stata impugnata dalla procura. Quando Colombo dopo la prima sentenza ha sollecitato il pagamento della polizza, la Zurigo ha sospeso tutto spiegando che solo ad assoluzione confermata dalla Cassazione avrebbe pagato. Colombo, però, è morto prima per cause accidentali: è caduto dal balcone di casa pulendo le grondaie, schiantandosi a terra dopo un volo

di 15 metri. Non essendoci stato il terzo grado di giudizio a favore dell’imprenditore 65enne e non essendo Giuseppina e Pietro morti insieme come previsto dalla polizza, nemmeno gli eredi riceveranno nulla. I binari dell’accordo a rischio puro, infatti, non sono stati rispettati: i figli dei due non riceveranno nulla e il contratto, morti entrambi i contraenti e primi beneficiari, è da considerarsi estinto. Se di movente si è trattato, il destino ha giocato una partita diversa.

f.tonghini

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