La nuova piccola stella su rotelle merita di sognare in grande

Il triplete di David Frattolillo, 8 anni, e una “casa” per il pattinaggio che non c’è

David, il bambino prodigio del pattinaggio artistico a rotelle: sogna un vero “palarotelle” e, chissà, anche le Olimpiadi. «Nel primo anno agonistico non ha ancora perso una gara» l’orgoglio di papà Marco, il suo allenatore, già tre volte campione europeo. , otto anni, si è recentemente laureato campione italiano Uisp dopo aver vinto le competizioni provinciali e regionali.

Un “triplete” che potrebbe confermare anche sul fronte delle competizioni federali, dove si è già laureato campione provinciale e regionale: ad ottobre sarà infatti in pista al Trofeo delle Regioni, che vale come campionato italiano di categoria.

David rappresenta la terza generazione della International Skating, visto che segue le orme di suo nonno Mario, scomparso lo scorso novembre, è lo storico fondatore della società (nel 1992) e di suo papà Marco, oggi allenatore. «Corsi e ricorsi storici – sottolinea Marco Frattolillo – David ha vinto il suo primo titolo tricolore a otto anni nel 25esimo dalla fondazione della International Skating, così come io vinsi il mio primo campionato italiano a otto anni nell’anno in cui la mia società di allora, l’Accademia Bustese Pattinaggio, festeggiava il suo 25esimo dalla fondazione».

Un anno da incorniciare, insomma, sia per il sodalizio, che si è già aggiudicato tre titoli regionali, sia per il piccolo David, che «al suo primo anno agonistico ha già vinto tutto quello che poteva vincere e non ha ancora perso una sola gara».

È un altro “prodigio” che porta avanti la grande tradizione del pattinaggio a rotelle di Busto Arsizio, che è una delle capitali di questa disciplina. L’associazione International Skating, che divide con l’Accademia Bustese la pista del palaCastiglioni di via Ariosto, ha appena festeggiato il primo quarto di secolo con un gran galà dedicato alla figura di Mario Frattolillo, e attualmente ha un organico di un’ottantina di atleti solo per il pattinaggio artistico.

«Abbiamo una forte richiesta di atleti che vorrebbero allenarsi con noi e vorremmo anche aprire una squadra di hockey – ammette Marco Frattolillo – purtroppo però gli spazi nella pista del palaCastiglioni sono quelli che sono. Se non si possono più distribuire le ore, il Comune ci metta almeno a disposizione un’altra palestra».

Il sogno, dichiarato, della rotellistica bustocca sarebbe lo “scheletro” dell’ormai quasi ex palaghiaccio di Beata Giuliana: se fosse convertito in struttura per il pattinaggio a rotelle sarebbe fantastico ammette Frattolillo.

Anche perché presto potrebbe avverarsi un altro sogno per la disciplina, vale a dire quello olimpico: «La nostra speranza è che la nascita della nuova federazione, la Fisr, con una disciplina olimpica, lo skateboard, possa essere la rampa di lancio per aprire le porte dei Giochi anche alla corsa o all’artistico».