«La Regione prenderà il volo con Sea»

Il governatore Maroni scende in campo: «Nella fusione con Sacbo il Pirellone sarà protagonista. Non sarà una spesa ma un investimento. E gli investitori si troveranno, come per Villa Mylius»

MALPENSA – Sea e Sacbo verso la fusione e la regione Lombardia vuole essere della partita. «C’è l’intenzione e la disponibilità», asserisce il governatore . Ancora non è lecito parlare di cifre, ma quel 30 per cento di Sacbo di proprietà di Sea potrebbe diventare tranquillamente della regione. La strada potrebbe, però, essere anche quella di un aumento di capitale anziché l’acquisto di quote».
Di certo il presidente lombardo non intende mollare l’osso: «Non si tratta di una spesa ma piuttosto di un investimento –

dichiara Maroni – In questo modo la Regione si occuperà del sistema aeroportuale lombardo che diventerebbe in questo modo un polo europeo legato alla logistica di grande importanza e dall’importo rilevante. Per gli investimenti le risorse si trovano, come abbiamo dimostrato con villa Mylius a Varese».
Malpensa, «ne avrebbe soltanto benefici data la sua potenzialità di crescita che Linate e Orio al Serio non hanno», commenta il presidente della Lombardia.

Dopo la nomina degli advisor da parte di Sea (Bnp Paribas) e Sacbo (Mediobanca) per definire il valore delle società, anche il Comune di Milano ha emesso un apposito bando per la ricerca del proprio advisor con scadenza l’11 gennaio 2016. «Dal 12 gennaio Milano potrà nominare il proprio advisor che darà l’okay a un matrimonio già definito vantaggioso, conveniente e utile dal professor Paleari, rettore dell’Università di Bergamo e referente di Iccsai (Istituto per la competitività nel settore dell’Aviazione). Il sistema aeroportuale lombardo con la fusione potrà contare quasi 37 milioni di passeggeri avvicinandosi ai 38 milioni dello scalo di Fiumicino, senza considerare il traffico delle merci che farebbero della Lombardia un polo europeo di grande livello per la quantità di merci movimentate».
C’è soltanto una cosa che il presidente Maroni teme ed è il potenziale effetto elezioni di Palazzo Marino. «Mi auguro che le elezioni per il Comune di Milano non rallentino questa operazione e che il tema della fusione tra Sea e Sacbo resti fuori dalla campagna elettorale, visto che siamo tutti d’accordo su queste nozze» rimarca il governatore.

L’unione tra le due società di gestione di Malpensa e Linate e Orio al Serio o la costituzione di una newco farebbe nascere una realtà da 800 milioni di euro circa di fatturato se si guarda ai ricavi delle due singole società registrati nel 2014. Mentre il traffico sfiorerebbe quota 37 milioni di passeggeri l’anno.
«Mi auguro sia la volta buona e non si debba riparlarne in autunno per colpa delle elezioni amministrative a Milano» commenta ancora Maroni.
Una voce critica si alza, invece, da Onlit, l’osservatorio nazionale liberalizzazioni infrastrutture e trasporti il cui presidente evidenzia un’altra chiave di lettura: « La fusione è una soluzione in controtendenza visto che British Airport Autority ha imposto la vendita di due scali all’unico gestore dei quattro aeroporti presenti nella città di Londra in nome proprio del principio delle concorrenza. Noi abbiamo fatto la scelta opposta. I motivi della fusione si trovano nel tentativo di allargare l’area geografica di influenza monopolistica del mercato puntando sulle note carenze regolatorie dello Stato. Con la fusione tra Sea e Sacbo i passeggeri avranno meno tutele e le compagnie aeree, in caso di alti prezzi e disservizi, non avranno scali alternativi sulla città di Milano».