La ripresa è vicina? Non troppo Per Univa c’è ancora da aspettare

I dati congiunturali elaborati dall’Unione Industriali varesina relativi al primo trimestre di questo anno non confermano i primi segnali di ripresa raccolti da più parti e relativi proprio allo stesso periodo indagato da Univa.

Nelle scorse settimane in particolare Camera di Commercio di Varese e Ucimu, l’associazione che rappresenta i produttori di macchine utensili, molto presenti anche sul nostro territorio, hanno raccontato un andamento in lieve ripresa, rintracciabile in un miglioramento dei livelli produttivi, degli ordini e delle aspettative.

Segnali importanti, che dovranno essere confermati nei prossimi mesi per poter parlare davvero di una ripresa, ma comunque positivi, dopo tanti mesi di segno meno. Apertura d’anno invece incerta secondo i dati raccolti dagli industriali, che «confermano il rallentamento del ciclo economico che si era già manifestato sul finire del 2013».

Un rallentamento che tuttavia, spiega l’ufficio studi di Univa, «appare momentaneo, dato che le aspettative per il prossimo trimestre sono orientate ad una progressiva stabilizzazione, e che riflette alcune incertezze presenti ancora sui mercati, che rendono la ripresa altalenante, in un alternarsi di fasi positive del ciclo economico e periodi di stallo o temporaneo peggioramento».

Nella definizione del quadro economico, anche a livello locale, pesano le incertezze geopolitiche internazionali, come la situazione dell’Ucraina, ma anche il rallentamento delle economie emergenti e, per l’area Euro, l’apprezzamento del tasso di cambio e il basso livello di inflazione.

Non bisogna infatti dimenticare che l’economia varesina è fortemente legata ai mercati esteri, dei quali dunque risente tutte le oscillazioni, data la forte vocazione internazionale delle sue industrie.

A conferma di questo andamento e di questo stretto legame basta guardare gli ultimi dati di export: i dati disponibili per la provincia di Varese e relativi all’intero 2013 risentono dei fattori di incertezza presenti a livello globale e mostrano un rallentamento degli scambi commerciali.

L’export a fine 2013 ha raggiunto 9.846 milioni di euro, valore in riduzione del -1,2% rispetto al 2012. L’import nello stesso intervallo di tempo ha registrato una contrazione del -5,7%. Il saldo commerciale è così rimasto positivo ed in crescita rispetto al 2012 (+5,4%). Guardiamo qualche altro dato in dettaglio.

I livelli produttivi, nel primo trimestre del 2014, sono rimasti ancora instabili, spesso in diminuzione, per la maggior parte degli intervistati. Anche i livelli degli ordini, sul mercato interno, sono risultati in flessione; migliore l’andamento degli ordinativi sul mercato estero.

Il mercato del lavoro riflette ancora le stesse incertezze dell’andamento generale dell’economia: nel primo trimestre 2014 sono state complessivamente autorizzate oltre dieci milioni ore di cassa integrazione nel comparto industriale, in aumento del +8,8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Sono in riduzione le ore autorizzate di cassa integrazione ordinaria (-30,8%), mentre in aumento quelle di straordinaria (+66,4%) ed in deroga (+76,9%).

A livello settoriale il metalmeccanico segna un decelerazione a partire dalla chiusura del 2013; in peggioramento la produzione nel tessile-abbigliamento, su cui influiscono, però, anche dinamiche stagionali tipiche del settore.

Segnalano, invece, livelli produttivi in crescita i settori della gomma e materie plastiche e i settori chimico e farmaceutico.

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