“La Roma di oggi è come la Palermo di Ciancimino”: Sgarbi condannato per diffamazione di Virginia Raggi

Il PM aveva chiesto una condanna a quattro mesi di reclusione nei confronti di Sgarbi

Il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi è stato condannato per diffamazione ai danni dell’ex sindaco di Roma Virginia Raggi.
Il giudice monocratico della quinta sezione penale del tribunale di piazzale Clodio a Roma ha imposto a Sgarbi il pagamento di una multa di 2.000 euro e di una provvisionale di 20.000 euro in favore della Raggi.

La vicenda risale al 2022, quando Sgarbi rilasciò un’intervista televisiva dichiarazioni che riguardavano l’abbattimento di un villino liberty nel quartiere Coppedè, che venne poi fermato:
“L’annunciata distruzione di ville liberty a Roma, denunciata da me e da Italia Nostra per primi, conferma la più inquietante delle prospettive: la Roma di oggi è come la Palermo di Ciancimino e il sindaco di Roma, distratto dalla difesa della città, è oggettivamente complice di questa azione criminale. M5s a Roma oggi è come la Democrazia cristiana a Palermo degli anni ’70”

Il pm Giovanni Nostro aveva chiesto una condanna a quattro mesi di reclusione per Sgarbi, che è stato ritenuto colpevole di diffamazione aggravata. Il giudice ha invece optato per una pena pecuniaria, ritenendo che la condanna penale avrebbe potuto avere un impatto eccessivo sulla carriera di Sgarbi.

La sentenza è stata accolta con soddisfazione dalla Raggi, che ha commentato: “La giustizia ha fatto il suo corso, è stata riconosciuta la falsità delle accuse che mi erano state rivolte”. Sgarbi ha invece annunciato di ricorrere in appello.

Bisognerà ora attendere 90 giorni di tempo per vedere pubblicate le motivazioni della sentenza. Nelle motivazioni, il giudice dovrà spiegare le ragioni per cui ha ritenuto che le dichiarazioni di Sgarbi costituissero diffamazione aggravata.