L’assalto in autostrada Una pista porta verso Est

TURATE I tondini di ferro disseminati sull’asfalto per bloccare eventuali inseguitori, il guardrail segato (certamente nei giorni precedenti) per aprirsi una via di fuga invisibile, sono i segnali di una preparazione minuziosa. Per preparare l’assalto di ieri sull’autostrada A9, secondo gli inquirenti, ci sono voluti almeno sei mesi, per pedinamenti, prove, verifiche di tempi e percorsi.

La caccia ai banditi prosegue incessante. Le informazioni in possesso degli inquirenti dicono che in Lombardia i gruppi più attivi sono quelli pugliesi e albanesi. Nel caso di Turate l’organizzazione è stata militare; probabile quindi che nel gruppo non ci fossero solo italiani, ma forse ex militari degli eserciti balcanici.

L’evoluzione dell’assalto al portavalori porta verso Est. Gli inquirenti ipotizzano che i lingotti d’oro siano in viaggio verso Mosca, considerata la piazza più redditizia, in questo momento, per i metalli preziosi. Ovvio che il primo punto della pianificazione di un colpo del genere, sia avere un canale aperto con i ricettatori: Non si rubano chili d’oro se non si sa a chi rivenderli.

Con il passare delle ore prende forma l’operazione paramilitare con la quale un commando di rapinatori armati di fucili d’assalto ha rapinato due furgoni portavalori, sull’autostrada A9 nel tratto tra Saronno e Turate in direzione nord. I banditi hanno bloccato l’autostrada e hanno svaligiato uno dei due furgoni blindati carichi di oro e di valori della Battistolli di Vicenza, uno dei più grossi portavalori italiani. Non ci sono feriti. Il bottino ammonterebbe a oltre 15 milioni, anche se la società vicentina afferma che è prematuro fare stime.

Ad agire, secondo le prime informazioni, è stata una banda composta da una decina di uomini, che poi sono fuggiti su tre auto, sembra attraverso l’uscita di Turate, che è senza casello.

L’operazione è stata preparata accuratamente e probabilmente sono state impiegate ben più delle dieci persone che hanno materialmente assalito i furgoni. Per limitare il traffico e avere strada libera, i rapinatori hanno infatti cosparso di chiodi l’entrata autostradale di Turate, hanno messo un autoarticolato di traverso lungo la corsia sud, poco dopo Lomazzo, mentre a Saronno hanno dato alle fiamme un camion, per bloccare l’entrata e bloccare anche il traffico verso nord.

Poi avrebbero utilizzato barre chiodate stese sull’asfalto per fermare i furgoni e ritardare i soccorsi. Sono inoltre stati “interversati” dei mezzi pesanti alle spalle dei due furgoni e poi davanti ad essi, e una volta bloccati hanno circondato i due furgoni, sparato colpi di kalashnikov e costretto il personale di scorta a uscire anche grazie a un fumogeno che ha simulato un incendio di un mezzo. A terra sarebbero stati trovati almeno una cinquantina di bossoli.

m.romano

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