Libia/ Riunione Gruppo di contatto: focus su futuro senza il rais

Abu Dhabi, 9 giu. (TMNews) – Mentre proseguono i bombardamenti della Nato contro obiettivi del regime libico, e i soldati fedeli a Muammar Gheddafi si confrontano con i ribelli alle porte di Misurata, la comunità internazionale torna a riunirsi attorno a un tavolo nel tentativo di trovare una soluzione alla crisi in Libia. Questa mattina ad Abu Dhabi è prevista la terza riunione del Gruppo di contatto sulla Libia, dopo quelle di Doha e Roma. Negli Emirati è arrivato anche il ministro degli Esteri Franco Frattini, reduce da una serie di incontri a Baghdad. Obiettivo del vertice odierno, al quale prenderà parte anche il segretario di Stato Usa Hillary Clinton, è cominciare a discutere del futuro della Libia senza il colonnello.

La strategia, come ha precisato alla vigilia il portavoce della Farnesina Maurizio Massari, sarà ancora quella del “doppio binario”: da una parte “la crescente pressione diplomatica, economica e militare sul regime”, dall’altra “il sostegno forte al Consiglio nazionale di transizione” di Bengasi. Una strategia che, secondo i membri del Gruppo di Contatto, avrebbe già ottenuto numerosi risultati positivi: “e questo ci fa ritenere di essere sulla strada giusta”, ha commentato a inizio settimana il portavoce della Farnesina.

Durante la riunione di Abu Dhabi si discuterà anche della necessità di sbloccare almeno parzialmente i fondi congelati del regime, per fornire un aiuto concreto alla popolazione e ai combattenti dell’opposizione, che lamentano ormai da tempo una totale assenza di risorse. L’Italia, ha ricordato Massari, sta già favorendo l’afflusso di queste risorse al Cnt e auspica che molti altri partner possano fare altrettanto. Il governo di Roma spera anche che un numero crescente di paesi amici possa riconoscere il Cnt come unico interlocutore credibile in Libia, stabilendo dei contatti bilaterali come già fatto anche dall’Italia. “Ci attendiamo un forte segnale di determinazione e impulso dal Gruppo di contatto e una maggiore attenzione ai bisogni della Libia”, ha detto il portavoce della Farnesina, nei giorni scorsi, in riferimento alla riunione odierna.

D’altra parte, ieri a Bruxelles ha ricevuto un’accoglienza molto fredda la richiesta del segretario generale della Nato Anders
Fogh Rasmussen agli alleati di “ampliare il loro sostegno”
all’operazione ‘Unified Protector’ in Libia, fornendo più mezzi militari o consentendo più flessibilità nel loro utilizzo.
“Nessuno”, ha risposto il ministro della Difesa spagnolo, signora Carme Chacon, ai cronisti che le chiedevano quali paesi si fosseri dichiarati disconibili ad accettare la richiesta di Rasmussen. Mentre la Svezia, che fa parte della coalizione pur non essendo nella Nato, va nel senso contrario, con una riduzione del suo impegno, da cinque a otto aerei, e la Norvegia ha annunciato che non effettuerà più bombardamenti dopo il 24 giugno.

Ieri intanto, dall’inchiesta condotta dal procuratore della Corte penale internazionale (Cpi), Luis Moreno-Ocampo, è emerso che il leader libico Muammar Gheddafi ha ordinato ai suoi uomini di compiere stupri di massa, distribuendo anche ai suoi soldati stimolanti sessuali come il viagra. Secondo il giudice, per questo motivo, potrebbe prefigurarsi un nuovo capo di imputazione contro il colonnello.

Coa

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