Lombardia, via al totonomine: nel centrodestra si fanno i conti e si pesano i voti

A Palazzo Lombardia, acquisito il risultato elettorale, i leader regionali dei partiti di centrodestra, calcolatrice (e "manuale Cencelli") alla mano, stanno disegnando la nuova giunta regionale, che dovrà necessariamente tenere conto dei nuovi equilibri emersi dalle urne.

In attesa della proclamazione ufficiale del Presidente e dei consiglieri regionali eletti, che avverrà presumibilmente entro fine febbraio, per il Governatore Attilio Fontana si prospettano (almeno) due settimane di fuoco in compagnia degli alleati del centrodestra: dal “conclave” lombardo, a cui parteciperanno i coordinatori regionali delle cinque liste che hanno sostenuto il presidente, dovrà uscire, entro 10 giorni dalla proclamazione, la compagine di giunta che guiderà la Regione per i prossimi cinque anni.

Dopo le elezioni del 2018 Fontana assegnò 4 assessorati a Forza Italia (elesse 14 consiglieri), 8 alla Lega (28 consiglieri), 2 a Fratelli d’Italia (3 consiglieri) e 1 rispettivamente alla Lista Fontana e a Noi con l’Italia (1 consigliere).

Dalle elezioni del 12 e 13 febbraio è emerso un centrodestra completamente rivoluzionato rispetto a cinque anni fa, con rapporti di forza totalmente invertiti: Fratelli d’Italia ha eletto 22 consiglieri, la Lega 14, Forza Italia 6, Lombardia Ideale – Lista Fontana 5 e Noi Moderati 1.

Assegnando un numero di assessori e sottosegretari proporzionale al peso consiliare, a Fratelli d’Italia spetterebbero il vicepresidente e 7/8 assessorati (in base al peso delle deleghe), alla Lega, oltre alla presidenza, 3/4 assessori, a Forza Italia 2/3, a Lombardia Ideale – Lista Fontana 2, a Noi Moderati 1 (per concessione di una delle liste più grandi). Quanto ai 4 sottosegretari, verranno assegnati alle varie liste per “arrotondare” e far quadrare i conti.

I varesini in lizza

Sono 4 i consiglieri di maggioranza eletti nella provincia di Varese e, dalle voci di corridoio, pare che solo uno di loro possa ambire ad un ruolo di giunta: si tratta di Francesca Caruso di FdI, per la quale potrebbero spalancarsi le porte di Palazzo Lombardia come “quota rosa“. Chi invece potrebbe ottenere (per l’ennesima volta) i gradi di assessore è Raffaele Cattaneo: la sua lista ha eletto un solo consigliere (a Milano), ma come avvenuto in passato, Fontana ha intenzione di coinvolgere anche l’ultima lista della coalizione con un posto in giunta. In alternativa, per lui sarebbe pronto il ruolo di sottosegretario esterno.

Tra i possibili ripescati c’è anche Francesca Brianza, uscita sconfitta nel derby lumbard con Emanuele Monti ma forte di circa 5000 preferenze e, soprattutto, papabile “quota rosa” per la Lega, che ha poche pedine femminili da giocare per la giunta (che dovrà essere composta al 40% da donne).

Quanto a Lombardia Ideale – Lista Fontana, con un lusinghiero 6,2% vale circa il 10,4% della maggioranza consiliare e avrebbe quindi diritto a 2 posti in giunta e un sottosegretario: il coordinatore regionale del movimento, Giacomo Cosentino, avrebbe già sottoposto agli alleati la richiesta di nominare due assessori esterni al consiglio regionale, oltre al sottosegretario (che dovrebbe essere lo stesso Cosentino).

La sensazione è che, a differenza del 2018, quando dalle urne uscì una maggioranza a trazione leghista, con un solo altro partito (Forza Italia) fare da contrappeso al Carroccio con la metà esatta di consiglieri, questa volta Attilio Fontana dovrà sfoderare la sua proverbiale pazienza, perché sarà molto più complesso trovare la quadratura del cerchio e accontentare l’appetito delle 4 liste più grandi, tutte ben rappresentate in Consiglio Regionale.