Luca Lazzareschi diventa Barabba «Scuote la nostra coscienza»

Luca Lazzareschi dà voce a Barabba. L’attore di prosa toscano sarà protagonista del nuovo appuntamento di “Tra Sacro e Sacro Monte” in programma oggi, alle 21, sulla terrazza del Mosè. In scena il reading “Barabba” di Davide Rondoni.

Un personaggio, quello del brigante, che ha stuzzicato l’immaginazione di scrittori e poeti per il suo ruolo secondario ma cruciale nelle vicende evangeliche.

Ispirandosi alle opere di Par Lagerkvist e Michel De Gelderode, Rondoni immagina un Barabba vecchio e sconfitto, rinchiuso in cella e pronto ad andare incontro al suo destino. Un uomo che racconta i fatti di cui è stato protagonista, mai del tutto compresi, ma che hanno cambiato per sempre la sua vita.


Ho già rappresentato qualche anno fa il testo magnifico di Davide Rondoni, “Barabba il liberato” ed è emozionante riproporlo in una rassegna bella e spirituale come quella organizzata da Andrea Chiodi. Vengo a Varese in un luogo che non conosco con un personaggio che tutti conoscono e che ha inciso sulla storia umanità, sulla storia del Cristo. Barabba, Giuda, gli apostoli incrociato il loro destino con la figura del Cristo scambiandolo con lui. Barabba che significa Bar-Raban, figlio del padre, ha lo stesso significato del nome di Gesù, in un intreccio di segni interessanti.


La figura del monologo di Rondoni è quella di un uomo moderno, colui che non capisce per quale motivo i sacerdoti abbiano preferito mandare Cristo sulla croce senza salvarlo. Barabba è un uomo che si interroga, un uomo moderno che finirà sulla croce e attraverso di essa si potrà liberare e avrà la certezza che sospetta da uomo rozzo, qualunque, criminale, ladro, assassino e cioè che lo sguardo di Gesù è qualcosa di più di un uomo, quello con la U maiuscola.

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