Luino, dopo il parco a lago scoppia la grana ex Ratti

LUINO Scoppia il caso ex Ratti a Luino. E rischia di trasformarsi in un altro polverone stile parco a lago. Sul futuro dell’ex insediamento industriale l’idea dell’amministrazione era ben diversa. Lo si era chiarito nel corso delle presentazioni pubbliche degli atti preliminari del Piano di Governo del territorio. Per l’area dell’ex Ratti il futuro prospettato, proprio per la sua collocazione a lago, era quello di nuovo polo turistico ricettivo: un albergo, negozi, attività pubbliche che si innestino all’area a verde o a spiaggia

davanti al Maggiore. Per questo il Comune aveva tentato, anche opponendosi di fronte al ricorso al Tar, di impedire il piano attuativo dei proprietari che, in maniera conforme al Prg, hanno dalla loro un disegno di mantenimento del polo produttivo. Che, forti della sentenza favorevole, sembrano ora intenzionati a portare avanti. Del resto anche il Tar, ha di fatto imposto al Comune la prosecuzione dell’istruzione dell’iter del piano che non prevede la trasformazione dell’area da 37400 metri quadrati ma solamente una mini riconversione.

Tassello che rischia di scatenare, dopo il parco a lago, nuove polemiche. Al centro ci sono 240 mila metri cubi di spazi al posto dei 270mila attuali. All’interno un centro produttivo da 31mila metri quadrati, un’area espositiva da 472 metri quadrati di superficie calpestabile e 12mila metri cubi, riservati ad uso residenziale, direttamente collegati ai laboratori artigianali sottostanti. In pratica il 95% resterà finalizzato alla produzione industriale e a piccoli laboratori artigianali e il 5% riservato a unità abitative, strettamente collegate però e in modo imprescindibile con le attività. Porzione questa che sarà affacciata lungo una galleria coperta e fruibile dal pubblico con l’ingresso dalla fine di viale Dante. Un percorso che si collegherà poi alla nuova entrata dell’area, che sarà creata su via Fornara, proprio per agevolare l’accesso al polo produttivo che rimarrà sostanzialmente della stessa dimensione dell’edificio “bianco” ben noto ai luinesi.

Ma, lunedì sera, quando il piano è stato presentato alla commissione territorio le opposizione hanno subito sollevato il caso della tempistica. «È impossibile arrivare ad una votazione già nel prossimo consiglio comunale – hanno chiarito i consiglieri Alessandro Barozzi, Caterina Franzetti e Claudia Mandanici – è necessario tempo per valutare il progetto e sentire un altro parere legale. Del resto non abbiamo obblighi di temporali, visto che la sentenza non ci è stata ancora notificata». Ma il piano, chiarisce il sindaco Gianercole Mentasi, «sarà posto ai voti nel prossimo consiglio del 30 novembre». «Perché

– aggiunge – si tratta di documenti protocollati da settimane, salvo le ultime aggiunte, e che potevano essere già consultati dai consiglieri». Resta il peso, per Luino, «di un occasione persa». «Dovevamo – chiarisce il sindaco – approvare il Pgt e consegnare l’area alla città». Così il Piano ex Ratti sarà sottoposto al voto: esito non troppo scontato visti i malumori interni alla maggioranza, emersi anche nel corso della commissione. Sul caso interviene anche l’ex senatore Piero Pellicini, che invita tutti alla calma: “Sbagliato approvare di fretta il piano se poi l’area cambia destinazione d’uso”.

b.melazzini

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