LUINO Un progetto determinante per il futuro di Luino ma anche una sfida interna al centrodestra in vista delle amministrative. Questo le ricadute, anche politiche, del piano attuativo dell’area ex Ratti, all’esame del consiglio il prossimo 30 novembre. Assemblea che si annuncia quanto mai delicata vista la presa di posizione, fortemente critica dell’ex senatore Piero Pellicini. L’incognita ora è proprio per il comportamento che terranno gli uomini di An, la cui storia politica è legata a doppio filo con quella di uno dei padri nobili della politica luinese. Così queste sono ore di incontri febbrili e faccia a faccia. Mentre le opposizioni si preparano a una pioggia di critiche contro il piano e gli amministratori. «Qualcosa di strano. Molto strano». Così lo valuta Alessandro Barozzi, consigliere leghista, sui banchi delle minoranze in consiglio comunale. «Si tratta – sottolinea– di un piano che sarebbe potuto andar ben trent’anni fa. Non sicuramente adesso, con la crisi economica, la delocalizzazione della produzione e con un’amministrazione che con il Piano di Governo del Territorio auspicava un futuro diverso. Quel documento però si è bloccato e ora ci troviamo a discutere di un disegno basato su un piano regolatore vecchio di dieci anni». Nel mirino c’è proprio il progetto di riconversione dell’area dell’ex Ratti. Del tutto legittimo e in procinto di essere approvato il prossimo 30 novembre in consiglio, ma sulla scia del Prg del 1999, pensato per salvaguardare l’occupazione ma ormai superato nei
fatti. Ciononostante utilizzato oggi dai proprietari dell’area che puntano a conservarne le caratteristiche. Con un 95% destinato proprio al comparto industriale e un 5% a carattere residenziale, e vincolato a 40 piccoli laboratori artigianali su una sorta di galleria che dovrebbe partire dalla fine di viale Dante. «Ma non è chiaro quali siano le reali intenzioni – aggiunge Barozzi – sia dei privati che del comune. Perché aldilà della legittimità i dubbi che tutti abbiamo sono sulla reale praticabilità». Perplessità fatte proprie anche dal consigliere di minoranza Claudia Mandanici. «Intanto credo sia opportuno – spiega – vincolare con ancor più forza gli insediamenti abitativi alle realtà produttive. Perché altrimenti corriamo il rischio di veder trasformare questo punto in una sorta di “Cavallo di troia” al residenziale». Altro tassello sollevato è quello dell’occasione persa. «Se l’amministrazione aveva un altro disegno, presentato pubblicamente e puntato sul turistico-ricettivo-residenziale cosa non ha funzionato? – si chiede la Mandanici – . E soprattutto come ma non ha avuto seguito alcuna forma di dialogo sui privati?». Interrogativi legati ad una vicenda che giorno dopo giorno assume sempre più connotazioni politiche. Perché, e non è un mistero a Luino, sulla vicenda Ratti si gioca anche una delicata partita in vista delle amministrative. Quella che vede l’ex senatore di An, Piero Pellicini, smarcarsi sempre di più dall’amministrazione. «Bisognerà però vedere quanti consiglieri, tra quelli che fanno riferimento a lui – si sussurra in incognito – lo seguiranno».
b.melazzini
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