Luino, l’area Ratti sfalda la giunta Il sindaco silura l’assessore

LUINO La giunta perde un pezzo sull’area Ratti e la maggioranza lascia per strada due consiglieri. I malumori interni alla compagine di governo cittadino fanno saltare, infatti, la votazione sul piano attuativo dell’area Ratti di Luino. Con le opposizioni hanno lasciato l’aula al momento del voto e il peso determinante delle assenze, tutte politiche, di due esponenti della maggioranza di centrodestra: Silvio Tonella e l’assessore alla Sicurezza Vittorio Sarchi. Un forfait il loro, in aperta polemica con le linee guida del sindaco Gianercole Mentasti, cui si è unito quello tecnico, solo per questo punto, dell’assessore Carluccio Vanetti, coinvolto nel progetto.

Risultato, minoranze fuori dal consiglio e in aula solo dieci consiglieri più il sindaco: uno in meno di quelli previsti dalla statuto. Così tutto è stato rinviato. Non senza conseguenze: l’assenza di Sarchi, infatti, gli è costata il ritiro della delega da assessore allo Sport e alla Sicurezza. Lo ha deciso di persona il sindaco Gianercole Mentasti. «Perché – spiega – il suo comportamento non è più in linea con la maggioranza ed è venuta meno la fiducia». Passa così in secondo piano il dibattito, conclusosi con la mancanza del numero legale e rinviato alla nuova seduta di questa sera.  Secondo il sindaco però non dovrebbero esserci problemi questa sera. Il quorum, conferma, «scende a dieci consiglieri più il sindaco, i numeri che avevamo anche lunedì sera».

Al centro il piano attuativo proposto dai proprietari dell’ex area del meccanotessile che, forti del vecchio Prg ancora in vigore e di una sentenza del Tar a loro favorevole puntano alla riconversione dell’area. Duecentoquarantamila metri cubi di spazi al posto dei 270mila attuali, con un centro produttivo da 31mila metri quadrati, un’area espositiva da 472 metri quadrati di superficie calpestabile e dodicimila metri cubi, riservati ad uso residenziale, direttamente collegati ai quranta laboratori artigianali sottostanti. In pratica il 95% resterà finalizzato alla produzione industriale e a piccoli laboratori artigianali e il 5% riservato a unità abitative, strettamente collegate in modo imprescindibile con le attività.

Delusi, dall’andamento del voto, il sindaco e il suo vice. «Al contrario di quello che dicono le minoranze – hanno ribattuto Vincenzo Liardo e Mentasti – noi ci atteniamo alla legge. Il piano personalmente non mi piace. L’ho ribadito. Ma questo, come sottolinea anche il Tar, cui ci siamo opposti perdendo, non inficia la sua legittimità. È chiaro che avevamo in mente un altro progetto per l’area, contenuto nella scheda di Pgt, ma è altrettanto vero che anche su questo punto le opposizioni hanno scatenato una polemica furiosa. Senza mai arrivare a controporte concrete. E se effettivamente il disegno dei proprietari portasse occupazione a Luino non ci lamenteremmo di certo». E questa sera di nuovo consiglio: determinante ancora una volta sarà il numero legale per la votazione.

b.melazzini

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