LUINO Chi si aspettava un colpo di teatro è rimasto deluso. In scena, infatti, è andato solo il teatrino della politica. Con l’ex assessore Vittorio Sarchi, silurato martedì mattina per la sua assenza al consiglio comunale di lunedì sera che lo poneva «in contrasto con gli indirizzi politici della maggioranza e della giunta» che si è ripresentato riguadagnando i galloni da assessore. «Si è riallineato – conferma il sindaco di Luino Gianercole Mentasti – e da oggi riavrà il suo ruolo in giunta con le deleghe alla Sicurezza, Sport e Turismo». La maggioranza e il “governo” luinese superano così, al secondo appello, la prova area Ratti.
Nel corso del consiglio comunale sul tema convocato dopo che lunedì la votazione sul punto era saltata per la mancanza del numero legale, il piano attuativo dell’area dello stabilimento meccanotessile ha avuto il via libera. Anche con le opposizioni ancora fuori dall’aula, ad eccezione di Vittorio Minelli, «per lasciare alla maggioranza la sola e piena responsabilità di questa vicenda», la conta è stata meno determinante del previsto. Al contrario della prima seduta, infatti, serviva la presenza di dieci consiglieri più il sindaco (il tetto era invece di 11 in prima convocazione). Ma i posti occupati erano addirittura di più di lunedì. Tra le file della maggioranza, infatti, il solo assente è stato Silvio Tonella e con 14 presenti, nonostante l’assessore Carluccio Vanetti si stato costretto dal suo coinvolgimento nel progetto a non prendere parte al voto, il quorum è stato raggiunto con facilità.
L’approvazione a questo punto è stata scontata. Due soli i distinguo: Vittorio Sarchi e Mario Contini che si sono astenuti. Il primo perché chiedeva «più tempo per valutare il piano attuativo», il secondo «per dimostrare la propria solidarietà nei confronti dell’amico silurato per la sua assenza». Che peraltro, in giornata, tornerà al proprio ruolo di assessore. «Di questo piano – ha sottolineato invece Paola Maserati – si è parlato troppo e a sproposito. È un diritto della proprietà che, nonostante non ci piaccia per niente, approviamo per senso di responsabilità». «È un atto dovuto – le ha fatto eco l’altro capogruppo
Pierfrancesco Buchi, che però ha parlato solo a nome suo e del consigliere Loredana Amadio – . La situazione che si è creata poi mi ha nauseato ed è per senso di responsabilità che voterò a favore, privilegiando il mio ruolo da amministratore alle linee politiche». Chiaro il riferimento all’invito, arrivato dai vertici dell’ex An, di astenersi. «L’area Ratti – ha concluso Minelli prima del voto contrario – non ha nulla a che fare con quanto successo. È iniziata la campagna elettorale e sono emerse situazioni di crisi nella maggioranza». Le conseguenze del caso Ratti non sembrano destinate a finire qui.
b.melazzini
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