L’urlo di Masnago. Altro ko. Salvate il Varese

Il Varese perde (anche) contro la Caronnese e scivola a -3 dal Cuneo. Tifosi delusi e preoccupati. Confronto tra Curva e dirigenti presenti (Rosa-Ciavarrella) per la sopravvivenza della società. Interessa solo quello

Il Varese non vince più in casa e non riesce, ancora una volta, a battere una delle dirette concorrenti per la promozione (l’unica vittoria contro una “big” a Cuneo alla prima giornata dell’anno). A far festa al Franco Ossola è la Caronnese, che batte i biancorossi per la terza volta in tre confronti diretti (due in campionato, uno in Coppa Italia) e li aggancia al secondo posto: in testa, solitario, sale il Cuneo, a segno contro il Casale (1-0), e ora, definitivamente, il principale favorito per il salto in Lega Pro.

A Masnago la delusione è enorme: prima, durante e dopo la partita. Prima, quando nel corridoio tra il bar e il sintetico “Alfredo Speroni” non si parla d’altro se non della situazione societaria. Durante, quando un pubblico a dir poco preoccupato per il futuro segue in un silenzio tombale la partita.Dopo, quando al fischio finale matura l’ennesima bruciante sconfitta e il discorso torna, un’altra volta, sulla situazione societaria.

L’unica voce – chiara, forte, potente, arrabbiata – è quella della curva. Che si fa sentire durante la partita, prima scandendo «Varese siamo noi», poi alzando uno striscione per la famiglia Vanoni che, nonostante il ritardo nei pagamenti, ha comunque lavorato sabato per preparare il campo: «Al Varese i veri padroni sono le persone come Vanoni».

E che si fa sentire anche a fine partita, con un lungo colloquio nella pancia del Franco Ossola tra alcuni rappresentanti degli ultras biancorossi con Enzo Rosa e il presidente Gabriele Ciavarrella. Il senso della conversazione è chiaro: la curva ha spiegato come le interessi solo il Varese e il suo bene. Chi, come, dove e quando non importa: conta solo trovare una soluzione e chi lo farà avrà l’appoggio dei tifosi. Ma la soluzione va trovata in fretta.

Cosa succederà ora? Il primo passo sarà un altro lunedì di incontri per i soci di minoranza: rumors parlano di una riunione oggi con uno degli storici imprenditori varesini da sempre vicino ai colori biancorossi. Bisognerà anche risolvere il problema Bordin che ieri, dopo aver appreso di non essere titolare, ha lasciato la squadra tornandosene a casa (convocato d’urgenza Scapolo).

Un secondo momento importante sarà invece la conferenza stampa della maggioranza (Paolo Basile-Aldo Taddeo) che, stando alle indiscrezioni da noi raccolte (e che vi abbiamo riportato sul giornale di ieri), sarebbe in programma per domani: cederanno le quote o invece metteranno sul tavolo un colpo a sorpresa estratto dal cilindro con l’aiuto dell’avvocato Cesare Di Cintio?

Nel frattempo, da quanto appreso nella conferenza di venerdì di Ciavarrella e Rosa, si dovrà risolvere anche il “problema” legato allo sponsor GaGà Milano (che al momento avrebbe versato solo una parte della sponsorizzazione promessa, 40.000 euro a fronte dei 200.000 stabiliti).

La certezza resta, ancora, una sola: ogni secondo perso potrebbe essere fatale per la sopravvivenza del Varese.

Vietato tradire i tifosi: l’abbiamo già scritto, lo ribadiamo. Soprattutto quelli che, a fine partita, nonostante tutto, erano dentro il bar a cantare e urlare il loro amore per i colori biancorossi. Anche dopo una sconfitta bruciante come quella maturata contro la Caronnese al termine di 90’ giocati in un silenzio surreale, soprattutto in tribuna. Silenzio che avrebbe potuto rompersi dopo pochi minuti, quando sui piedi di Gucci sono passate due occasioni da sfruttare.

La prima al 7′, quando Benucci scavalca la difesa con un lob morbido: il numero 9 tutto solo attende il rimbalzo ma decide di scaricare in diagonale invece che provare ad avvicinarsi, e manda fuori sul secondo palo.

La seconda, ancor più clamorosa, all’11’, quando una perfetta sventagliata di Viscomi sbatte su Rolando e gli finisce davanti agli occhi, sul dischetto: l’ex Fano carica il destro e spara dritto per dritto, senza cercare l’angolo, centrando in pieno Del Frate.

Il primo tempo è tutto qui: la Caronnese, come da progetto di Gaburro, resta bassa a copertura degli spazi, provando le ripartenze. Ripartenze, per la verità, rare, che portano giusto a qualche tiro dalla distanza che non centra lo specchio della porta. All’intervallo è 0-0.

Il secondo tempo si apre senza cambi. In avvio è ancora Varese: Gucci addomestica un lancio facendo la sponda per Giovio, il 10 si coordina e in girata sgancia un razzo dal limite che Del Frate alza in angolo con posizione e attenzione (7’).

La prima risposta rossoblù al 10’, quando Giudici dalla bandierina batte tagliatissimo trovando la testa di Patrini, che scheggia il palo. Al 16’ entra Corno, tenuto inizialmente in panchina da Gaburro. Cambia anche Baiano, che vuole vincere: fuori Luoni, dentro Piraccini e 4-2-4. Il “Pira” prova subito a graffiare (dai e vai con Gucci, poi tiro fuori bersaglio: 24’), ma il nuovo modulo, teoricamente più offensivo, abbassa il Varese. La partita scivola verso i minuti finali: Caronnese un po’ più alta ma ancora non pericolosa, Varese stretto ma basso.

Come un fulmine a ciel sereno, però, arriva il gol partita (41’): sponda di Mair, trovato da rimessa laterale, al limite dell’area, dove Corno esplode un destro dinamitardo che buca la porta di Grillo e fa esplodere la gioia rossoblù.

Caronnese in 10 al 43’ e salvata da una parata pazzesca di Del Frate 1’ dopo: punizione tagliata di Vingiano, Becchio spicca il volo e incorna, il numero 1 ospite con un riflesso pazzesco salva l’1-1. Dopo 7’ di recupero il triplice fischio sancisce la sesta sconfitta stagionale del Varese e fa crescere ancora la delusione dei tifosi, che lasciano il Franco Ossola con il muso lungo.

A fine giornata però al bar c’è ancora qualcuno che canta (e ama) il Varese. Adesso è il momento di trovare una soluzione, qualunque essa sia, per la sopravvivenza del Varese. Bisogna farlo per loro. E bisogna farlo il prima possibile.

: Grillo; Ferri, Luoni, Viscomi; Talarico, Bottone (Vingiano dal 42’ st), Benucci, Bonanni; Rolando, Gucci, Giovio (Becchio dal 33’ st). A disposizione: Scapolo, Simonetto, Granzotto, Cusinato, Lercara, Scapini. All. Baiano.

Del Frate; Redaelli, Sgarbi, Patrini, Caputo; Giudici (Scaramuzza dal 35’ st), Moleri (Cottarelli dal 41’ st), Marcolini, Galli, Martino (Corno dal 16’ st); Mair. A disposizione: Gherardi, Bersanetti, Rudi, Calì, Odone, Parravicini. All. Gaburro.

ArbitrO: Tolve di Salerno (D’Apice di Castellammare di Stabia e Battista di Torre del Greco).


Espulso: Caputo al 43’ st per somma di ammonizioni. Ammoniti: Bottone e Piraccini (V); Martino, Redaelli e Giudici (C). Angoli: 5-2; fuorigioco: 6-0; tiri (in porta): 7 (3) – 9 (3); falli: 15-12; recupero: 1’ + 7’.