«Mia sorella non finge: da anni soffre di una forte forma di depressione».
Il caso è quello dell’insegnate delle scuole elementari di Morosolo (che fanno capo all’istituto comprensivo di Comerio) rinviata a giudizio per falso. Secondo l’accusa la docente avrebbe simulato uno stato di malattia tale da renderla inabile al lavoro tra il 2007 e il 2008 e poi tra l’ottobre e il dicembre 2009, subito dopo la ripresa dell’anno scolastico, sino a quando la denuncia all’autorità giudiziaria e la segnalazione all’ufficio scolastico non ha portato al licenziamento senza preavviso della donna. L’insegnante dichiarava di essere vittima di un malore asintomatico: mal di testa, spossatezza, forte depressione. Inviava certificati medici in grado di garantirle un periodo di quattro mesi di lavoro su un arco temporale di oltre due anni.non solo: secondo il pubblico ministero l’insegnante avrebbe presentato certificati medici fasulli attribuiti a un primario dell’ospedale Cardarelli di Napoli.
Ieri la sorella della donna chiamata a testimoniare ha certificato la patologia dell’insegnante: «Dal 2000 mia sorella soffre di depressione. Non finge è davvero malata. La sua patologia può essere considerata invalidante a tutti gli effetti: tanto da impedirle non soltanto di lavorare. Ma anche di vivere una vita normale a tutti gli effetti». Il legale dell’insegnante, l’avvocato , ha anche sottolineato come la sua assistita sia stata oggetto di visite di controllo durante i periodi di assenza per malattie: «Controlli sollecitati dalla direzione scolastica – ha detto Battaglia – che hanno certificato non soltanto la patologia lamentata dalla docente, ma che hanno certificato la sua inabilità al lavoro in quel momento». Resta da chiarire il punto sui certificati fasulli: il medico indicato quale firmatario ha disconosciuto la paternità di alcuni dei documenti.
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