Malpensa, da area cargo 15 miliardi per l’economia nazionale, 3,7 restano in Lombardia

Sea fa sapere che dallo scalo passa il 14,5% dell'export italiano verso i paesi extra-Ue. L'ad Brunini presentando il Masterplan però avverte: "Siamo vicini alla saturazione degli edifici esistenti. E' assolutamente necessario aumentare la capacità dell'aeroporto"

Un indotto di quasi 15 miliardi per l’economia nazionale, di cui 3,7 miliardi per quella lombarda, pari a 85.000 addetti in Italia, 25.000 dei quali solo in Lombardia. Questo, in sintesi, il valore generato dell’area cargo dell’aeroporto milanese di Malpensa secondo i numeri presentati ieri, nella commissione Mobilità e Ambiente di Palazzo Marino, da Sea, la società che gestisce gli aeroporti di Malpensa e Linate. Secondo Sea sono oltre 743.000 le tonnellate di merci movimentate da Malpensa, per un valore economico di 43 miliardi di euro.

Di questi, 16 miliardi di import e 27 di export, pari al 4,6% dell’intero commercio estero italiano. Dallo scalo milanese passa inoltre il 14,5% dell’export italiano verso i paesi extra-Ue. Grazie ad un osservatorio costituito insieme all’università di Castellanza, Sea stima inoltre che 1 milione di euro di fatturato Sea attiva circa 70 milioni per le imprese lombarde mentre 1 addetto Sea attiva 135 posti di lavoro nel tessuto economico regionale.

Le criticità segnalate da Sea: “Area Cargo satura, necessario ampliamento”

“Siamo vicini alla saturazione degli edifici cargo esistenti”, per questo “è assolutamente necessario aumentare la capacità” dell’aeroporto di Malpensa. Così Armando Brunini, amministratore delegato di Sea, presentando alla commissione comunale Mobilità e Ambiente il ‘Malpensa Masterplan 2035′. Secondo Brunini è necessario che a Malpensa ci siano “più piazzole per aeromobili” per “consentire alla principale infrastruttura cargo d’Italia di svolgere il suo ruolo di supporto all’economia e all’export delle imprese”. Il settore Cargo, aggiunge ancora l’ad di Sea, “ha avuto una crescita molto al di sopra delle aspettative” e “se non lo sviluppiamo, tappiamo la possibilità per tutta Italia di avere un’infrastruttura economica necessaria all’industria manifatturiera del paese”.