Malpensa: il 40% dei voli resta a terra per lo sciopero dei voli

Alta partecipazione allo sciopero del personale di terra che sta creando disagi allo scalo internazionale di Malpensa, stop ai voli in alta percentuale (immagine generica d'archivio)

MALPENSA – Grande disagio oggi per i passeggeri all’aeroporto intercontinentale di Malpensa a causa dello sciopero. Buona partecipazione e molti i voli cancellati per uno sciopero che ha visto incrociare le braccia ai lavoratori aeroportuali dei servizi di terra. Una stima, solo 8/20 i voli che hanno decollato nella fascia oraria che va dalle 10 alle 11.40.

Stessi disagi previsti anche per le prossime ore, pure per i voli in arrivo su Malpensa. Lo sciopero, indetto dalla sigla sindacale Trasporti Cub per i diritti dei dipendenti degli scali italiani che chiedono il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro, immutato dal 2017, avrà la durata di 24 ore e riguarda i dipendenti di Airport handling, di Aviapartner, di Ags, di Mle, di Alha, di Sea, di Beta Trans, di Wfs e di Swissport, società di handling che operano all’aeroporto passeggeri e a Cargo City.

La mobilitazione ha interessato anche l’ingresso di Cargo City, con una cinquantina di dipendenti in sciopero dello scalo merci per le precarie condizioni salariali, che hanno protestato fermando i camion in arrivo.

Ecco la nota divulgata da Trasporti Cub

C’è bisogno di adattare le paghe al caro vita e non di risparmiare sulla pelle dei lavoratori. Si deve recuperare l’aumento del costo della vita, c’è la necessità della reintroduzione del corretto calcolo delle maggiorazioni e si devono eliminare gli accordi che consentono il lavoro precario. Un lavoratore aeroportuale ha avuto l’ultimo aumento della paga oraria a gennaio 2017 che per un operaio di 5° livello è di 1.546,08 euro lordi.

Se questa paga si ricalcolasse in base alle tariffe Istat a febbraio 2023 avrebbe dovuto invece ammontare a 1.821,28 euro. Ben 275,2 euro in meno ogni mese. Se calcoliamo la perdita salariale in sei anni di non adeguamento dei salari si superano i 5.000 euro per ogni lavoratore. Inoltre, il calcolo dei notturni, dei festivi, degli straordinari viene fatto dalle aziende con la paga del 2010 (altri 50-70 euro in meno al mese). Il lavoro aumenta continuamente, le assunzioni vengono fatte con contratti precari mentre continuano i cambi di appalto con perdite normative e salariali per chi cambia azienda.