20 Giu 2014
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Era il 13 gennaio quando l’assessore regionale alla Sanità, Mario Mantovani, a seguito di un sopralluogo a sorpresa all’interno del pronto soccorso di Varese, definì la situazione riscontrata «indegna della sanità lombarda».
Da allora sono passati sei mesi, nei quali si sono susseguiti summit tecnici per trovare una soluzione alle annose “pene” che affliggono pazienti e personale medico-infermieristico all’interno dell’Unità operativa di emergenza-urgenza.
Ieri, l’esponente della giunta Maroni e è ritornato a Varese per testare con mano quanto fatto: «Torno qui dopo sei mesi, sei mesi molto produttivi. Oggi nel pronto soccorso ho respirato un’aria diversa rispetto a gennaio sia tra i pazienti che nel personale in servizio. Ci sono stati sostanziali miglioramenti, grazie all’impegno di medici, infermieri e della direzione generale. Il tempo d’attesa più lungo riscontrato nella giornata di oggi (ieri ndr) è stato di poco più di due ore. A tutti va il mio plauso».
Varese
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