«Martino vive nel cuore del Varese»

Domani alle 17 tutti i giocatori e i bimbi della scuola calcio giocano per lui a un anno dalla tragedia. Caccia e Bof: «Mamma Licia poteva buttarsi giù e invece ha scelto una nuova vita. Insieme a noi»

«Un anno fa il destino ha deciso di portarti lassù. Noi vogliamo ricordarti così: sorriso e maglia biancorossa. Ciao Martino, fuoriclasse varesino». Poche righe, significative. La curva, attraverso la pagina Facebook Blood Honour Varese, ricorda così Martino Colombo.

10 Novembre 2013, è passato un anno da quella tragica, bruttissima domenica mattina che si è portata via in un solo colpo Martino, suo fratello Luca e suo papà Fabrizio. «Comunque, è sempre con noi. Nel cuore, nell’anima, sul campo, in ogni partita. “Polpetta” Martino ci accompagna sempre. Manca da un anno, come papà Fabrizio e il fratellone Luca. E noi celebreremo mercoledì, con tutti i giocatori, e con il sorriso sulle labbra».
Così lo ricorda ,

il papà della scuola calcio del Varese. E domani alle ore 17, nella Gabbietta Martino, tutto il Varese farà lo stesso. «Sarà una cosa molto infantile – ci confessa il Caccia – anche d’accordo con mamma Licia. Un ricordo con il sorriso sulle labbra. Tutta la prima squadra sarà presente, ed i bambini giocheranno con loro. Poi i genitori prepareranno un rinfresco. Martino era un bambino sorridente, e proprio così lo ricorderemo un anno dopo. Lo avevamo soprannominato “polpetta” perché ad un torneo si era mangiato anche il piatto dei compagni. Era un pacioccone, contento di stare al mondo».

Ieri il Varese si è stretto attorno a mamma Licia, ricordando sul sito così il piccolo Martino: «Un anno fa te ne andavi, ma, in fondo, siamo convinti che tu viva nel sorriso dei tuoi compagni e dei tuoi amici, che giocano per te, con la tua stessa trascinante energia, con il tuo stesso contagioso entusiasmo. Con il sorriso stampato sulle labbra, proprio come il tuo. Martino “Polpetta” sempre con noi».
«I messaggi della società e della curva mi hanno messo i brividi – dice il Caccia – Dimostrano che siamo una grande famiglia, a questo serve lo sport. Una settimana prima di quella domenica maledetta, prima della sfida contro la Juve Stabia, sfilammo con tutti i bimbi sul campo, e i Piccoli Amici del 2007, con in testa Martino, furono i più acclamati. La prima gara dopo la sua morte fu contro il Crotone, in casa. Mamma Licia e nonni presenti, la squadra e mister Sottili vinsero per loro».
E domenica, per la partita contro il Perugia, ci saranno tutti i bambini della scuola calcio al Franco Ossola. Proprio in questi giorni sta nascendo la “Fondazione Il sorriso di Luca e Martino”. Voluta fortemente da Licia: «È presissima dalla Fondazione ora e ne siamo davvero felici. Insieme a me e a Curzio Boaretto, della società di motocross in cui correva il fratello Luca, nei prossimi giorni (burocrazia permettendo) daremo vita a questa fondazione che si occuperà di tutte le iniziative sul territorio per l’infanzia. Mamma Licia aveva due strade, buttarsi giù o iniziare una nuova vita. Noi le vogliamo bene, e siamo contenti che abbia scelto di vivere».

Grazie al gran lavoro del Caccia e di Roberto Bof, in Burundi procede spedita la costruzione di tre laboratori professionali: «Stiamo costruendo un istituto professionale a Mutoyi – conferma il Bof – e intitoleremo tre laboratori professionali a Luca e Martino Colombo, e a Carolina Dalla Bona, una mia nipotina morta nel 1992. È un progetto che portiamo avanti assieme a Cimberio, e per cui abbiamo corso la maratona di New York. E per cui correremo anche quella di Berlino l’anno prossimo. Probabilmente si concluderanno i lavori ancor prima di raggiungere la copertura dei fondi».
Il sogno di Bof e Caccianiga è uno solo: «Sarebbe bello portare mamma Licia in Burundi per l’inaugurazione della scuola, già l’anno prossimo. Siamo convinti che si possa fare». Perché un ricordo, alla fine, regalerà un sorriso.