Materis, è il giorno del giudizio Tavolo se si torna a lavorare

CASSANO VALCUVIA Oggi sarà una giornata decisiva per i 32 lavoratori della Materis Paint di Cassano Valcuvia.
Il presidio davanti ai cancelli dell’azienda è continuato durante l’intero fine settimana di festa. Nel giorno di Pasqua, nella sede varesina dell’Univa, si è tenuto un incontro di cinque ore tra azienda e sindacati per cercare di trovare un accordo per tutelare i lavoratori della multinazionale francese qualora la produzione venga spostata a Treviso o a Lucca.

Una scelta dettata dalla necessità di ridurre il numero di stabilimenti e di avvicinarsi ai punti vendita dove i prodotti della Materis sono più diffusi.
«L’azienda ha dichiarato che avrebbe accettato di partecipare al tavolo regionale solo se il personale avrebbe ripreso a lavorare – spiega Daniele Magon, segretario generale di Femca Cisl – La priorità è partecipare al tavolo regionale. Ma nel caso in cui a quel tavolo non si trovasse una soluzione alternativa alla chiusura dell’azienda, abbiamo già costruito un’ipotesi d’accordo per tutelare i lavoratori».
Il primo momento determinante della trattativa sarà questa mattina, alle 11, quando in azienda ci sarà un’assemblea. Se i lavoratori accetteranno l’ipotesi di accordo e ricominceranno a lavorare, l’azienda di conseguenza parteciperà al tavolo regionale. Gli scenari a questo punto saranno due. «Il primo si aprirà nel caso l’azienda decida di rimanere a Cassano Valcuvia, con grande felicità dei lavoratori che in molti casi appartengono a famiglie monoreddito e che hanno figli da mantenere – continua Magon – Se invece la chiusura sarà inevitabile, allora varrà l’accordo sindacale che abbiamo già steso e che prevede due anni di cassa integrazione, la mobilità e incentivi alle uscite, nonché incentivi per i lavoratori che decideranno di trasferirsi a Treviso o a Lucca».
Ma come la pensano i lavoratori? «Abbiamo trovato un’ipotesi di accordo – dice Simone Federici, dell’Rsu – ma è difficile descrivere il nostro umore. Dieci giorni di sciopero si fanno sentire non solo psicologicamente ma anche nel portafoglio. La Pasqua trascorsa davanti ai cancelli dell’azienda però la ricorderemo per sempre. Trovarsi insieme è stato bello, perché si è creato un legame superiore a essere semplici colleghi di lavoro».
I dipendenti hanno fatto una grigliata con le famiglie, ognuno ha portato qualche pietanza per le prime portate e gli antipasti. Il vento ha fatto volare il gazebo, ma non le preoccupazioni. Che alla fine della giornata, stando insieme, sono sembrate meno fitte.

s.bartolini

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