VARESE – «Mi ha invitata a fare colazione, ho detto di no. Mi ha afferrata per un braccio e mi ha trascinata in auto». Così, con voce rotta dall’emozione, una ragazza oggi ventenne ha ricostruito in aula quanto, secondo la sua denuncia, sarebbe accaduto nel gennaio del 2018, quando aveva appena 13 anni.
La vicenda è ora al centro di un processo in corso davanti al Tribunale di Varese. Alla sbarra un 29enne di Gornate Olona, accusato di violenza sessuale aggravata. L’imputato, difeso dagli avvocati Marco Antonini e Fabio Bascialla, respinge ogni addebito.
Secondo la ricostruzione fornita dalla giovane – parte civile assistita dall’avvocata Milena Ruffini – i fatti sarebbero iniziati a Busto Arsizio, mentre si recava a scuola. Il ragazzo, conosciuto tramite messaggi su WhatsApp dopo che un’amica le aveva passato il suo numero, le avrebbe chiesto un incontro. Lei avrebbe sempre rifiutato, fino a quel giorno.
«Mi ha detto che voleva farmi conoscere i suoi genitori», ha raccontato la ragazza. «Mi ha portata a casa sua, la madre credeva che fossimo fidanzati. Mi ha dato anche un pigiama. Ma io volevo solo tornare a scuola».
La giovane avrebbe trascorso quasi due giorni nell’abitazione dell’imputato, senza possibilità di contattare l’esterno: «Non avevo credito sul cellulare e non prendeva il segnale». Durante la notte, stando a quanto riferito, sarebbe avvenuta la violenza: «Mi sono svegliata alle tre, lui era sopra di me. Piangevo e cercavo di allontanarlo, ma mi teneva per i polsi». Il giorno dopo avrebbe provato a fuggire verso un parco, ma lui – ha detto – l’avrebbe raggiunta e riportata in casa. Solo la sera del secondo giorno sarebbe riuscita a tornare a casa, dove ha poi raccontato tutto ai carabinieri.
In un primo momento, la Procura aveva chiesto l’archiviazione. L’opposizione della parte offesa ha portato il giudice per le indagini preliminari a disporre ulteriori accertamenti, con successivo rinvio a giudizio.
Dopo sette anni dai fatti contestati, il procedimento è entrato nel vivo. La prossima udienza è stata fissata per febbraio 2026 e prevede l’audizione di nuovi testimoni.