Milano, 12 dicembre 1969: la strage di piazza Fontana dà il via alla “Strategia della tensione”

L'attentato alla Banca nazionale dell'agricoltura causa 17 morti e una novantina di feriti. Ma soprattutto precipita l'Italia in una triste stagione di misteri e tragedie che serviranno a garantire i poteri forti nazionali e internazionali a danno della sovranità e della libertà di un'intera nazione

MILANO – Il 12 dicembre 1969 inizia a Milano la lunga stagione della “Strategia della tensione” che ha destabilizzato l’Italia e alimentato il terrorismo con una terribile scia di sangue, favorendo l’immutabilità del potere politico interno e internazionale a danno della sovranità e della libertà. Vanno in soffitta Sessantotto e Autunno caldo, lasciando campo libero alla violenza e alla teoria degli opposti estremismi. Una bomba collocata all’interno della filiale milanese della Banca nazionale dell’agricoltura di piazza Fontana, nel cuore della città, causa 17 morti e una novantina di feriti. La strage dà il via a una serie di attentati (stazione di Bologna, piazza della Loggia, treno Italicus) che insanguineranno l’Italia durante gli anni Settanta, tra misteri, servizi deviati, ingerenze straniere e strumentalizzazioni di parte. Con una vittima illustre: la verità.