Milano, droga, furti, violenze: espulso egiziano che in tv diceva “moriamo tutti per Allah”

La polizia ha fermato la notte scorsa un 24enne, responsabile di una sfilza di reati, che è stato riconosciuto tra i soggetti comparsi in un'intervista della trasmissione televisiva "Fuori dal coro" sul conflitto israelo-palestinese

MILANO – La notte scorsa, a Milano, la polizia di Stato ha eseguito un provvedimento di espulsione emesso dal ministro dell’Interno per motivi di ordine pubblico nei confronti di un cittadino egiziano di 24 anni resosi responsabile di diverse condotte criminose.

Il 26 ottobre il giovane era è stato fermato dagli agenti del commissariato Villa San Giovanni per aver scagliato una bottiglia di vetro verso l’autovettura di servizio, impegnata nell’ordinario servizio di perlustrazione. Giunto in questura, è stato riconosciuto da alcuni operatori tra coloro che, in un’intervista della trasmissione televisiva “Fuori dal coro“, interpellato in merito al conflitto Israelo-Palestinese, aveva affermato “moriamo tutti per Allah“. Nell’occasione lo stesso aveva mostrato delle immagini contenute nel suo cellulare in cui era visibile chiaramente, oltre ad un’arma da fuoco, un video nel quale lo stesso, dopo aver versato del liquido infiammabile su un graffito disegnato sul manto stradale raffigurante la bandiera dello Stato di Israele, gli aveva dato fuoco, esultando per il gesto compiuto.

Sin dal suo ingresso in Italia, il 24enne si è reso responsabile di condotte criminose di vario genere, dalla cessione di stupefacenti, alla rissa, lesioni, oltraggio a pubblico ufficiale, danneggiamento, furto, guida senza patente, ricettazione, inserendosi nel contesto di criminalità urbana nell’area di via Padova, periferia di Milano, fatto di aggressioni, vandalismo, spaccio, disturbo della quiete pubblica.

Nel corso degli interventi di polizia è inoltre emersa, più volte, la sua indole violenta, la sua insofferenza, la negazione di ogni regola e l’intolleranza verso le istituzioni. Per queste ragioni nei suoi confronti è stato adottato il provvedimento di espulsione del ministro, che è stato effettuato dall’ufficio immigrazione della questura di Milano a cui è seguito il rimpatrio in Egitto con il divieto di reingresso in Italia per i prossimi 15 anni.