Multe a scoppio ritardato: a Varese la situazione è diventata insostenibile

A Varese si lamentano anche i commercianti e mettono la situazione nelle mani del Comune. Con la "scusa" della pandemia, Ica manda le notifiche per la riscossione della tassa sull'affissione con anni di ritardo.

VARESE – Ad alcune società e aziende, nel corso degli ultimi mesi, sono arrivate multe salate (a volte addirittura con le more) per il mancato pagamento della tassa di affissione. Il problema? La notifica è avvenuta a distanza di anni. Un esempio su tutti: TD Group, partner degli eventi di canottaggio, che, dopo aver ricevuto una sanzione di oltre 30mila euro per le affissioni degli ultimi quattro anni (dall’accordo di sponsorizzazione, a quanto pare l’azienda varesina non avrebbe dovuto pagare alcun compenso a Ica – Imposte comunali affini), ha abbandonato gli spazi della rotonda sulla SP1.

Viste le proteste, Ica ha voluto rispondere dicendo che ci sono stati ritardi nell’emissione e nella consegna delle sanzioni a causa dei due anni di pandemia, momento in cui l’attività è stata sospesa e posticipata.

Adesso, però, anche alcuni commercianti, a cui sono state date delle multe per loro ingiustificabili, hanno deciso di parlare e di esporsi in prima persona, sottoponendo il problema al comandante della Polizia locale, al sindaco Davide Galimberti e alla sua vice Ivana Perusin, perché la situazione è diventata insostenibile.