03 Ago 2011
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Oslo, 3 ago. (TMNews) – “Breivik. Comandante. Impegnato nella resistenza anti-comunista contro l’islamizzazione. La missione è compiuta e mi consegno alla forza Delta”. Furono queste le parole pronunciate da Anders Behring Breivik il 22 luglio scorso, quando chiamò il numero di pronto intervento della polizia al termine della carneficina all’isola di Utoya, costata la vita a 69 persone. Una strage compiuta dopo aver già fatto esplodere un’autobomba nel centro di Oslo, uccidendo altre otto persone.
Stando a quanto riportato oggi dal tabloid norvegese Verdens Gang, la telefonata durò poco più di tre secondi e i successivi tentativi della polizia di raggiungere l’autore della chiamata fallirono. “Abbiamo ricevuto una chiamata dal telefono di Behring Breivik, ma non possiamo confermare che fosse lui – ha detto alla France presse Henning Holtaas, portavoce della polizia di Oslo – non possiamo neanche confermare quello che è stato detto”. Secondo il tabloid, la polizia non è ancora riuscita a rinvenire il cellulare di Breivik sull’isola.
Il 22 luglio passò circa un’ora tra le prime richieste di aiuto arrivate alla polizia e l’arresto di Breivik da parte delle forze speciali Delta.
(fonte Afp)
Sim
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