Sono 960 i nuovi posti in tutta la Lombardia destinati al commercio ambulante per il prossimo triennio, approvati in Consiglio regionale.
Circa un 10% di questi sarà destinato alla nostra provincia. Tra questi, è prevista una quota del 30% dei nuovi stalli riservata ai commercianti di prodotti tipici lombardi anche per sostenere la filiera a km zero, mentre nei mercati di nuova istituzione almeno il 50% degli spazi dovrà essere riservato agli alimentari. Il provvedimento, insomma, vuole tutelare la storicità dei nostri mercati, privilegiando i prodotti tipici e spingendo per un’offerta qualificata, a partire dal comparto alimentare.
Una decisione che dà una risposta alle numerose richieste avanzate dalle associazioni di categoria. «Finalmente viene riconosciuta anche da Regione Lombardia l’importanza e il valore dei prodotti locali – commenta di Coldiretti, promotore dei mercati di Campagna Amica – Anche in Germania si sta facendo un passo avanti in questa direzione e noi ne siamo stati i precursori».
Anche il rappresentante degli ambulanti di Ascom, a, si dice soddisfatto da quanto deliberato dal Pirellone. «Ritengo che sia lo spazio dato sino a ora ai prodotti a Km zero non sia stato sufficiente – spiega – È importante che le aziende agricole del territorio vengano valorizzate e messe nelle condizioni di lavorare». Calzavara ammetta anche che, al momento, all’interno delle aree mercatali e del commercio itinerante, i posti vacanti siano ben pochi. «A parte qualche paesino della provincia, i mercati al momento sono tutti saturi. Inoltre, quando si liberano degli stalli, bisogna attendere che il Comune di riferimento apra un bando di gara».
Il provvedimento regola anche gli orari dei mercati, lasciando facoltà di programmazione ai Comuni, la collocazione dei banchi e l’organizzazione di eventi a carattere internazionale in vista di Expo. Approvato anche un ordine del giorno della Lega Nord che prevede controlli elettronici sulle licenze e sulle autorizzazioni degli ambulanti e che chiede formule semplificate per il lavoro occasionale dei famigliari a supporto dei commercianti.
«Regione Lombardia è una delle poche regioni che regolamenta e controlla il lavoro degli ambulanti – continua Calzavara – E questo è un bene e un merito che va riconosciuto».
© riproduzione riservata