Roma, 31 ago. (Apcom) – Un altro giallo in sala parto, un altro litigio, questa volta fra le ostetriche: sarebbe successo a Roma il 28 agosto e i genitori, disperati per la morte del figlioletto, accusano e hanno presentato denuncia; sarà la magistratura a indagare. Secondo il quotidiano di Roma Il Messaggero, il padre dice “Voglio giustizia e verità, per me ci sono state delle negligenze”.
Invece il primario dell’ospedale Casilino sostiene che l’uomo è “suggestionato dal caso di Messina”, lo scandalo della sala parto dove il litigio fra due medici avrebbe fatto ritardare un cesareo con pesanti conseguenze per la mamma e il neonato.
A Roma, la dinamica è stata diversa. Il parto è avvenuto il 26 agosto, con cesareo, due settimane prima del termine; il bimbo poco dopo ha aproblemi respiratori e viene intubato. “La mattina dopo ci hanno detto che si era tolto il tubo da solo”. Nel pomeriggio però sta meglio, ma la mattina del 28 la situazione precipita e i medici parlano di problemi di metabolismo. Alla sera, dopo ore di angoscia e l’ipotesi di un trasferimento al Gemelli o all’Umberto I, “ci hanno detto che non c’era più nulla da fare”.
“I genitori del piccolo” dice il primario neonatologo dell’ospedale sentito dal Messaggero “hanno sporto denuncia riferendo di un diverbio avvenuto tra ostetriche in merito alla necessità o meno di eseguire il cesareo. Capisco il loro dolore e rispetto il loro diritto di sapere ma forse sono stati suggestionati anche da quanto accaduto a Messina. Noi siamo certi che il bimbo è deceduto per un problema di metabolismo. Non c’è stato nessun diverbio”.
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