Omicidio Maltesi, il pm ci riprova in appello: “Date l’ergastolo a Davide Fontana”

L'uomo ritenuto responsabile dell'uccisione a Rescaldina della fidanzata, che fece a pezzi e ne disperse i resti, è stato condannato a 30 anni dalla Corte d'Assise di Busto Arsizio, che aveva escluso le aggravanti. Ora la parola passa al Tribunale di Milano per il giudizio di secondo grado. Secondo l'accusa la 26enne originaria di Sesto Calende fu ammazzata con premeditazione, crudeltà e per motivi futili e abietti

BUSTO ARSIZIO – Carol Maltesi fu uccisa con premeditazione, crudeltà e per motivi futili e abietti: il pm di Busto Arsizio chiede nel ricorso in appello l’ergastolo per Davide Fontana, condannato a 30 anni per aver ucciso e fatto a pezzi la 26enne l’11 gennaio del 2022 a Rescaldina. Secondo quanto emerge, il pm chiede l’ergastolo per via delle aggravanti. Il 20 settembre scorso la Corte d’Assise di Busto Arsizio ha accolto la richiesta di Fontana di essere ammesso alla giustizia riparativa, percorso che non è alternativo all’iter penale. Anche in primo grado il pm aveva chiesto nei suoi confronti l’ergastolo.

L’uomo, che con la vittima realizzava filmati hard, la uccise anche per la decisione di Carol di trasferirsi altrove “in modo incompatibile con la loro frequentazione quotidiana”. L’ultimo video che Fontana indusse la donna a realizzare “era elemento essenziale” del suo piano. Le aggravanti non erano state riconosciute dalla Corte d’assise di Busto Arsizio (da qui la condanna a 30 anni e non all’ergastolo) con delle motivazioni che avevano creato polemiche, così come la decisione, nei giorni scorsi, di ammettere il bancario, su sua richiesta, alla “giustizia riparativa” che prevede un percorso di acquisizione di consapevolezza del reato commesso, anche incontrando le persone danneggiate, se lo accettano.

Una decisione che aveva “sconvolto e schifato” il padre di Carol che aveva detto di non voler incontrare Fontana. “Sono sconvolto e schifato da una giustizia che ammette un assassino reo confesso, che ha ucciso, fatto a pezzi ed eviscerato una ragazza, di accedere ad un percorso simile”, aveva detto tramite il suo legale il padre della ragazza.