La Openjobmetis Varese, nella partita di domenica scorsa contro Venezia, ha mostrato un ritmo meno frenetico rispetto agli standard degli ultimi anni. Un cambiamento imposto dall’avversario o una strategia per adattarsi meglio al gioco di alcuni elementi chiave, come Tyus e Sykes?
Mandole: «Il nostro ritmo non cambia»
Coach Herman Mandole, nell’incontro stampa del venerdì, ha negato ogni intenzione di modificare l’approccio della squadra: «Non variamo il nostro ritmo perché penso che non sarebbe la soluzione migliore per noi. Quando abbiamo rallentato, domenica, sembrava che mancasse l’anima. Il pubblico ha percepito questa difficoltà, ma quando abbiamo ripreso a correre anche i tifosi hanno ritrovato entusiasmo».
L’allenatore ha attribuito i momentanei cali di ritmo alle difficoltà di inserire nuovi giocatori in un sistema così particolare come quello di Varese. «Nel terzo quarto Librizzi ha dato la scossa, riportandoci al nostro consueto stile di gioco. È fondamentale non perdere questa caratteristica, anche se l’innesto di nuovi elementi può creare qualche difficoltà iniziale».
Cremona, un avversario da rispettare
La prossima sfida, in programma domenica 8 dicembre contro la Vanoli Cremona, sarà uno scontro diretto per la salvezza. Mandole ha elogiato il lavoro del coach avversario, Cavina, e riconosciuto l’indole opposta della Vanoli rispetto alla filosofia di gioco di Varese: «Hanno un approccio diverso dal nostro, ma non possiamo permetterci di dare vantaggi agli avversari. È come sanguinare davanti a uno squalo».
La posta in gioco
Con solo due vittorie all’attivo, la Openjobmetis non può più permettersi passi falsi. La partita di Cremona sarà un banco di prova decisivo per capire se Varese potrà tornare al suo stile aggressivo fatto di corsa, attacchi al ferro e tiri da tre punti, o se le circostanze richiederanno un approccio più equilibrato.