Origgio, arrotonda spacciando Arrestato un ventunenne

ORIGGIO Giovane pusher al debutto sul mercato viene arrestato dagli agenti della polizia stradale: se non l’avessero bloccato si sarebbe messo in affari. Il fatto è avvenuto l’altro ieri ad Origgio: il ragazzo, 21 anni residente a Verbania, incensurato e con un ottimo lavoro (anche ben pagato parrebbe) in Svizzera, è stato fermato con 33 grammi di cocaina in auto e qualche dose di hashish.

I poliziotti l’hanno notato durante un normale servizio di controllo: con la sua auto usciva dalla zona boschiva di Origgio, luogo noto quale teatro di spaccio soprattutto dopo l’investimento fatale al brigadiere Giorgio Illuminoso, travolto da Paolo Bottigelli, bustese di 43 anni, che non rispettò l’alt del militare dopo aver comprato droga nei boschi. L’auto del ventunenne, quindi, viene notata dagli agenti della Stradale e seguita per un breve tratto. Poi scatta l’alt; il giovane piemontese ubbidisce e si ferma. I poliziotti perquisiscono la vettura e fanno centro: in macchina, neanche tanto ben nascosta, trovano la droga.

Scattano le manette e ieri mattina il ragazzo compare davanti al gip di Busto Nicoletta Guerrero. Il giovane non si sottrae al confronto, ma anzi avrebbe reso una disarmante confessione. Dichiarando di essere un tossicodipendente abituale dipendente da cocaina: il suo consumo medio di droga si aggirerebbe intorno ai 3 grammi settimanali. Sino all’altra sera il giovane sarebbe

stato un semplice consumatore. Poi l’idea “vincente”, negli ultimi mesi carabinieri e polizia hanno effettuato decine di arresti in tutta l’area boschiva che da Malpensa arriva al saronnese dove si nascondevano gli spacciatori. I numerosi arresti, stando ai calcoli del ragazzo, avrebbero ripulito l’area divenuta ora zona libera dove altri, ad esempio lui, avrebbero potuto impiantare un piccolo commercio.

Di qui la decisione di acquistare molta droga (per gli standard usuali al ventunenne) nella serata in cui poi fu arrestato. Considerevole la cifra investita: 2mila euro per cocaina pare non ancora tagliata. Se i poliziotti non lo avessero bloccato avrebbe spacciato ad un circolo ristretto di conoscenti facendo “saltare fuori” il denaro extra necessario a pagare il suo vizietto senza intaccare lo stipendio regolare. La sincerità dimostrata, il fatto di non volersi sottrarre all’accaduto e, anche, il particolare di non avere precedenti ha fatto sì che il gip disponesse a carico del piemontese gli arresti domiciliari anziché la custodia cautelare in carcere.

Simona Carnaghi

f.tonghini

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