Padel per tutti: a Lugano il torneo internazionale per atleti normodotati e con disabilità

Si tratta di un evento che promuove l'inclusione attraverso lo sport e che vedrà la partecipazione di giocatori provenienti da diversi Paesi. La tappa svizzera domani 7 dicembre

LUGANO – L’Inclusive Padel Tour non conosce frontiere. Dopo le tappe di Torino (21-22 settembre), Noale (19 ottobre) e il suggestivo appuntamento di Dubai (9 novembre), sabato 7 dicembre il torneo internazionale che riunisce atleti normodotati e con disabilità in un’unica competizione sarà di scena in Svizzera, a Lugano.

Si tratta di un evento che promuove l’inclusione attraverso lo sport e che vedrà la partecipazione di giocatori provenienti da Francia, Spagna, Svizzera, Argentina, Lituania Italia e Regno Unito, sottolineando la dimensione globale e il crescente interesse in tutta Europa per il Padel inclusivo. Durante la giornata, atleti di tutte le abilità si sono confronteranno in partite emozionanti, dimostrando come il padel possa essere un mezzo potente per abbattere barriere e unire le persone.

Sono 31 le coppie iscritte ad oggi, ciascuna composta da un atleta bionico e da un atleta senza disabilità. In campo (a partire dalle 15), scenderanno anche personaggi dello sport e dello spettacolo, come l’ex attaccante del Bologna e del Livorno Tomas Danilevicius, l’ideatore dell’Inclusive Padel Tour Alessandro Ossola (medagliato europeo nell’atletica e due volte qualificato alle Paralimpiadi), l’atleta paralimpico Marco Dolfin (1 argento e 1 bronzo europei nei 100 rana e 1 finale paralimpica nel nuoto a Rio 2016, prima di cimentarsi nel paratriathlon) e il presentatore svizzero Matteo Pelli. Prima di partire alla volta della tappa svizzera, una coppia formata da Ossola e dal fuoriclasse spagnolo Carlos Radò svolgerà sabato mattina (ore 11) un’esibizione all’interno del prestigioso Milano Premier Padel P1 che in questi giorni sta facendo divertire il pubblico dell’Allianz Cloud meneghino.

“Ho fondato questo circuito, perché ho capito subito che poteva essere lo sport più inclusivo al mondo, con la sola regola di un solo rimbalzo in più che allarga il campo dei partecipanti a tutti -spiega Alessandro Ossola, sprinter con due partecipazioni nei 100 metri ai Giochi di Tokyo 2020 e Parigi 2024 e presidente di Bionic People-. Anche se hai disabilità, puoi giocare e stare in compagnia, insieme a persone che non ne hanno e farlo abbattendo qualunque barriera. Ho conosciuto persone incredibili come Amoruso, Ferrara, Jimmy Ghione: loro hanno creduto in quello che stiamo facendo, insieme alle aziende che ci sostengono e ci stiamo espandendo sempre di più. Questo weekend sarà un’altra tappa scoppiettante, così come lo sono state tutte le precedenti, ma noi stiamo già lavorando per l’anno venturo, per proseguire questa rivoluzione dell’inclusione”.

La missione del Tour è di accogliere atleti di ogni provenienza e abilità, uniti dal desiderio di competere e promuovere i valori di inclusione e rispetto.