Parco a lago, la Lega attaccaLa giunta messa al… muro

LUINO Il Parco a lago irrompe nella campagna elettorale e fa scoppiare la guerra dei manifesti. E la distanza tra questo autunno caldo luinese e il 23 marzo 2010, giorno di voto per le amministrative, si accorcia sensibilmente. A scatenare la polemica politica sono stati lunedì i manifesti della Lega Nord. Comparsi nella cittadina rivierasca hanno sparato contro la maggioranza. Tiri ad “alzo zero” contro «chi ci sta togliendo la vista del nostro lago».

E a seguire dodici nomi. Quelli dei consiglieri e della giunta che i leghisti ritengono responsabili dello “scempio”. Così alla berlina sono finiti il sindaco Gianercole  Mentasti, il vice Vincenzo Liardo, gli assessori Vittorio Sarchi, Carluccio Vanetti, Giuseppe Taldone, Pierfrancesco Buchi, Paolo Gobbato e Ercole Giannuzzi. Con loro, nella lista di "proscrizione" del Carroccio i consiglieri Paola Maserati, Loredana Amadio, Flavio Lattuada e Mario Contini. «Perché – spiega il Carroccio nei manifesti – il 23 marzo 2010 si svolgeranno le elezioni comunali a Luino: ricordatevi di non votare queste persone!». Ma questo non è stato il solo attacco al “muro” e alla maggioranza. Perché parallelamente sono apparsi anche i manifesti griffati Movimento libero. Meno incisivi, con una foto del muro prima delle modifiche, ma con una scritta inequivocabile: «È questa la Luino che vuoi? Noi no».

Immediata la replica degli esponenti finiti nel mirino che, anche in vista delle prossime amministrative, difendono l’operato del governo cittadino. «La Lega di Luino conferma con il suo modo di fare politica un chiaro messaggio: non vuole fare alleanze con il Pdl in città che è rappresentato da questa maggioranza. Una verità – chiarisce Buchi – perché con la presenza dell’ex segretario di An, Mario Contini, e l’ex di Forza Italia, Giuseppe Taldone, e di altri esponenti del centrodestra da 10

anni attivamente in consiglio comunale si delinea il rafforzamento della nostra compagine». Parole chiare come l’attacco ai rivali del Carroccio. «Lo stile comunicativo della Lega e il suo modo di affrontare i problemi a Luino non appartengono alla cultura della concretezza che contraddistingue questa maggioranza e il Pdl. Mi auguro – tuona Buchi- che la Lega possa maturare un modus operandi che sia nella direzione di un condiviso lavoro per la città senza slogan, urli o volantini di dubbio gusto».

Parole cui fanno eco quelle di Liardo. «Mi pare una pubblicità inutile – evidenzia Liardo – tutti sanno che questa scelta è stata nostra. E con convinzione la portiamo avanti. È chiaro però che la Lega Nord, che ha Luino è in opposizione dal 1993 ha deciso di rimanervi ancora a lungo». La campagna elettorale, insomma, è già nel vivo. «E mi sembra ovvio – conclude Liardo – quanta strumentalizzazione abbia accompagnato la raccolta firme e sostenga ora questa polemica. Ormai è un discorso prettamente politico. Noi invece continuiamo a lavorare per il bene di Luino».

b.melazzini

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