Parco Pineta, finalmente “arrivano i nostri”: contro lo spaccio il governo schiera l’Esercito

Dopo la visita e gli incontri del sottosegretario all'Interno Nicola Molteni caldeggiati dagli esponenti locali, ecco il salto di qualità nel contrasto alla criminalità che infesta le aree boschive del Tradatese. Da Candiani a Magrini tutti d'accordo sulla svolta per la sicurezza

TRADATE – Un problema che ha riempito le cronache degli ultimi anni, un grosso guaio locale che è ormai assurto all’attenzione della politica nazionale. Lo spaccio nel Parco Pineta, fenomeno comune a diverse aree boschive della provincia ma con peso maggiore, è diventato una questione da risolvere, quanto prima e ad ogni costo.

Per questo si è mosso il governo dietro le sollecitazioni degli esponenti politici e amministrativi locali. La recente visita del sottosegretario all’Interno, Nicola Molteni, l’uomo di punta della Lega per l’ordine pubblico e la sicurezza, ha rappresentato un punto di svolta.

Chi è Nicola Molteni, sottosegretario all'Interno squadra Draghi

Gli incontri di Molteni con i rappresentanti del territorio e le forze dell’ordine hanno portato a determinazioni che nella bella e tormentata area del Tradatese non si erano mai viste prima. Ecco dunque che, come richiesto da più parti, nella lotta allo spaccio nei boschi sarà schierato anche l’Esercito.

Una scelta che mette tutti d’accordo per un percorso comune che vede schierati esponenti di parti politiche diverse come il deputato Stefano Candiani, gran suggeritore dell’intervento ministeriale, e il nuovo presidente della Provincia di Varese, Marco Magrini. Garante dell’offensiva da parte delle istituzioni contro l’illegalità è ancora una volta il Prefetto Salvatore Pasquariello, che si sta dimostrando ancora una volta attento e deciso nel recepire le esigenze di sicurezza del territorio.

Tutte le forze dell’ordine sono coinvolte con i loro comandi pronti a dare le giuste risposte ai cittadini che chiedono venga restituita loro un’area naturale meravigliosa da troppo tempo nelle mani dei criminali dello spaccio. E avere anche l’Esercito sul campo non può che aumentare le possibilità di vincere questa battaglia.