Passa la Svizzera, e noi no

L’eliminazione degli azzurri brucia, perché giunge inaspettata, ed è difficile da digerire. Ma non deve sorprendere poi più di tanto, perché i problemi che minano questa Nazionale sono svariati.

Il nostro giornale ha lanciato un sondaggio per i lettori, per chiedere a voi chi è il vero responsabile del fallimento della spedizione brasiliana. Nella homepage del nostro sito (www.laprovinciadivarese.it), sulla destra, troverete il collegamento per votare. Chi è il principale colpevole per la disfatta ai Mondiali? Cesare Prandelli, Mario Balotelli, l’arbitro Rodriguez Moreno o l’intero movimento calcistico italiano? A voi la parola. I voti ed i commenti verranno poi pubblicati sul giornale. Nelle prime fasi del sondaggio, i più votati sono Cesare Prandelli e il calcio italiano che non investe nei settori giovanili.

Anche la nostra redazione, sia cartacea che web, è divisa. Secondo Stefano Affolti, le responsabilità sono di Prandelli, per tre motivi: in primis ha dimostrato di non saper gestire un grande torneo; poi ha sbagliato le convocazioni, affidandosi agli inaffidabili Balotelli e Cassano, che non fanno la differenza neanche nelle loro squadre, lasciando a casa attaccanti come Rossi e Toni; infine, è stato confusionario, cambiando continuamente modulo e affidandosi troppo ai fedelissimi e non a coloro che realmente lo meritavano.

Di diverso avviso Guglielmo Niada, che vede in Balotelli quella svogliatezza e indisponenza di un uomo che non sa proprio fare gruppo: non sembra mai che stia dando il massimo. È il vero responsabile della disfatta. Per Fernando Di Cristofaro e Bruno Melazzini le colpe dell’eliminazione passano per le convocazioni di Prandelli: troppe mezzepunte e nessun attaccante vero come Pepito Rossi.

Andrea Confalonieri punta il dito contro Mario Balotelli, simbolo viziato di una Nazionale viziata. Lo spirito di questa Italia ricalca lo spirito di Balotelli: mille volte meglio Luca Toni, perché chiunque avesse giocato accanto all’attaccante del Verona sarebbe stato disposto a gettarsi nel fuoco per (con) lui. Con Balotelli non è successo.

Per Alberto Coriele la doppia eliminazione in Sudafrica e Brasile affonda le radici in una scarsa programmazione. Troppi stranieri e poca fiducia ai nostri ragazzi (nell’Uruguay giocava titolare Gimenez, classe 1995). Il coraggio e la lungimiranza nel tempo pagano, e la Germania ne è la piena dimostrazione. Il 2006 è stato il colpo di coda di una generazione di campioni.

Il dinosauro Abete si è dimesso, e questo è il primo passo. Se poi però l’arbitro Rodriguez Moreno avesse fatto il suo, ora parleremmo d’altro.

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