Torino, 22 gen. (TMNews) – “Non vorrei fare il guastafeste, ma credo che sia difficile immaginare un punto più basso nella vita politica e nel rapporto tra questa maggioranza, il Paese e l’opinione pubblica internazionale. E tuttavia, è inutile che ci nascondiamo dietro a un dito, non c’è un moto di protesta da parte dell’opinione pubblica”. Esordisce così il sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, alla convention dei Modem ‘Fuori dal Novecento’, invitando il partito a
far sì che il Pd diventi “il vero interlocutore politico alternativo”. Chiamparino rileva che in questo atteggiamento dell’opinione pubblica “c’è l’assuefazione e la rassegnazione”, ma, il primo cittadino aggiunge: “Mi chiedo anche se non ci sia un problema che chiama in causa anche il Pd”. E spiega: “Non c’è un’offerta politica che sia in grado di far sì che l’indignazione non diventi solo rassegnazione e protesta ma diventi partecipazione e governo”.
Chiamparino riconosce poi che il Pd, “non solo da oggi”, ha fatto passi in avanti, perché ha superato la diatriba “se venga prima il programma o prima le alleanze politiche”.
“Però – esorta Chiamparino – credo che dovremmo fare un passo in più. Dovremmo guardare in modo particolare a questa vasta area di opinione pubblica che nel ’94 ha guardato in buona fede a Berlusconi, pensando che potesse rappresentare un elemento di rottura e che adesso è delusa ma non vede alternative”. Chiampino dice che il Pd deve puntare a quella fetta di opinione pubblica per dirgli chiaramente che “un interlocutore politico alternativo c’è”. “Se noi guardiamo solo al nostro campo politico il rischio è che il principio dell’identità prevalga sulla proposta programmatica. Ci vuole una direzione di marcia”, conclude il primo cittadino torinese.
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