Nel corso del primo mese di attività del servizio micologico gratuito offerto da ATS Insubria, sono stati segnalati due casi di intossicazione alimentare per consumo di funghi spontanei nella provincia di Varese e Como. Entrambi i casi hanno reso necessario l’intervento del pronto soccorso e sono stati gestiti con il supporto diretto del servizio micologico della stessa Ats Insubria.
Il servizio, attivo dal 1° agosto al 30 novembre 2025, registra al momento 18 accessi totali e ha preso in esame circa 24 chili di funghi portati dagli utenti. Di questi, oltre 6 chili sono stati confiscati perché considerati non commestibili, sottolineando quanto possa essere elevato il rischio per chi raccoglie funghi senza esperienza diretta nel riconoscimento delle varietà.
Lo sportello micologico è aperto esclusivamente su prenotazione, nelle sedi di Varese (via Ottorino Rossi 9, Padiglione Golgi) e Como (via Castelnuovo 1), dagli uffici del Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria . Qui i micologi valutano la commestibilità dei funghi e forniscono consigli fondamentali su pulizia, conservazione e cottura.
Tra le specie più insidiose figura l’Armillaria Mellea, nota come chiodino, che può innescare seri disturbi se non ha subito un’adeguata sbollentatura iniziale – la bollitura resta indispensabile anche nel caso di congelamento.
ATS Insubria ricorda le regole fondamentali per una raccolta sicura: portare i funghi freschi, interi e ben conservati, trasportarli in contenitori rigidi e forati, rinunciare ad esemplari cresciuti in aree potenzialmente contaminate e rispettare il limite di raccolta di 3 chili a persona, valido solo dall’alba al tramonto.