Picchia a sangue un giovaneVaresino arrestato a Lugano

Arrestato dopo una rissa. Con un’accusa terribile: quella di aver aggredito selvaggiamente un giovane, facendolo finire in coma dopo un pestaggio avvenuto l’altra notte in pieno centro a Lugano. Protagonista della vicenda, secondo quando riportato dal sito internet ticinese "Il Mattino Online", sarebbe un trentenne residente in provincia di Varese. L’uomo, originario del Sud Italia, sarebbe già stato arrestato dalla polizia cantonale di Lugano: le accuse di cui dovrà rispondere, soprattutto qualora le condizioni del ragazzo peggiorassero, sono pesantissime.

I fatti. Sono le prime ore di sabato scorso quando un ventisettenne ticinese viene ritrovato privo di sensi su un marciapiede, poco lontano da un locale notturno, in una zona tra via Pietro Peri e via Cantonale. A ridurlo in quello stato sarebbe stato un agguato in piena regola. A condurlo la mano di un varesino, sui trent’anni, sulla cui identità gli investigatori elvetici mantengono il più stretto riserbo. Ancora da chiarire che cosa abbia fatto scattare la violenza nei confronti del ticinese: potrebbe essere stata una parola di troppo, uno "sgarro" durante una nottata passata tra locali e, forse, qualche bicchiere di troppo. Ma non si esclude che i due si conoscessero bene e che il pestaggio possa essere conseguenza diretta di un regolamento di conti tra i due. Saranno le indagini a chiarire il mistero. Non ci sono dubbi invece sulla gravità delle lesioni riportate dal ragazzo. Colpito da un pugno, il giovane sarebbe caduto, battendo con forza la testa allo spigolo del marciapiede: il referto medico parla, sempre secondo quanto riportato da "Il Mattino Online" di grave commozione cerebrale. Sottoposto a due interventi chirurgici, ora è in coma. Dopo la lite il varesino si sarebbe subito allontanato, lasciando il rivale a terra. Ma poco più tardi, si sarebbe consegnato spontaneamente agli agenti della Polcantonale, che hanno fatto scattare le manette ai suoi polsi. Il suo destino, e quello delle accuse di cui dovrà rispondere davanti al giudice, è ora strettamente legato a quello della sua vittima.

b.melazzini

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