Città del Vaticano, 4 mar. (Apcom) – Pio XII aiutò gli ebrei,
durante la persecuzione nazista. L’operato del Papa contestato
emerge da un nuovo documento, scritto, estratta del “Memoriale
delle Religiose Agostiniane del Monastero dei Santissimi Quattro
Coronati di Roma”. “Il Santo Padre – si legge – vuol salvare i
suoi Figli, anche gli Ebrei, e ordina che nei Monasteri si dia
ospitalità a questi perseguitati”. L’appunto, datato novembre
1943, riporta l’elenco di 24 persone accolte nel Monastero per
aderire – si sottolinea – al desiderio del Sommo Pontefice. “Una
rara testimonianza”, ha commentato padre Peter Gumpel, gesuita e
autorevole storico, relatore per la causa di beatificazione di
Pio XII.
“Si tratta di un documento che io stesso ho ottenuto dalle suore
agostiniane – rileva padre Gumpel alla Radio Vaticana – un
documento scritto, per questo importante. Non è l’unica
testimonianza che abbiamo in tal senso. Ci sono numerose
testimonianze orali, non solo di suore, sacerdoti ma pure di
altri, ma mancano spesso dichiarazioni contemporanee scritte e
questo ha dato occasioni ad alcuni – che continuano ad attaccare
Pio XII – di contestare e di dire: ‘Non ci sono documenti che lui
abbia mai fatto qualche cosa durante la retata degli ebrei romani
il 16 ottobre 1942. Questa è una totale falsità. L’unica cosa da
rilevare è che in tempi di persecuzioni e in situazioni come
allora si vivevano a Roma, una persona prudente non metteva molte
cose ‘nero su bianco’, perché c`era il pericolo che queste
cadessero nelle mani dei nemici e poi si prendessero misure
ancora più ostili verso la chiesa cattolica. L’opera di
salvataggio di Pio XII, attestata d’altronde anche da molte fonti
ebraiche stesse – prosegue il postulatore – fu fatta attraverso
messaggeri personali-sacerdoti, che venivano inviati a varie
istituzioni e case cattoliche qui, a Roma, università, seminari,
parrocchie, conventi di suore, case di religiosi, sempre con il
messaggio: ‘Aprite le vostre porte a tutti i perseguitati dai
nazisti’, ciò che valeva in primo luogo, naturalmente, per gli
ebrei”.
Padre Gumpel va avanti: “Esistono due documenti scritti; uno fu
inviato al vescovo di Assisi, monsignor Nicolini, che lo fece
vedere al suo collaboratore, il reverendo Brugnazzi; tutti e due
furono poi decorati da Yad Vashem come ‘giusti tra i gentili’.
Qui a Roma abbiamo invece ormai questo documento della cronaca
delle Suore Agostiniane di Clausura. Ripeto: è un’ulteriore
conferma che può essere utile nei confronti di coloro che
persistentemente vogliono denigrare Pio XII e con ciò attaccare
la Chiesa cattolica”.
Un documento, dunque, che potrà portare avanzamenti nella causa
di canonizzazione? “Spero di sì – risponde padre Gumpel – la
causa di canonizzazione di Pio XII ha avuto l’ultimo verdetto in
data 9 maggio 2007, in cui 13 tra cardinali e vescovi che
costituiscono il Tribunale più alto della Congregazione delle
Cause dei Santi, all’unanimità si sono pronunciati positivamente
a favore delle virtù di Papa Pio XII. Attendiamo tutt’ora la
firma del decreto da parte di Sua Santità”.
Ssa
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