Pro rinunciataria e con troppi buchi

I tigrotti pagano le tre assenze per squalifica e l’espulsione di Guglielmotti dopo 32’. Ma non solo. L’Alessandria passa due volte con Spighi e Mora. Oggi il Pordenone può lasciare in fondo i biancoblù


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20’ pt Spighi, 22’ st Mora, 46’ st Iunco


(3-5-2):
Nordi, Sosa, Morero, Sirri (17’ st Sabato), Spighi, Vitofrancesco, Mezavilla, Obodo, Mora, Marconi (33’ st Germinale), Rantier (24’ st Iunco) (Poluzzi, Terigi, Cavalli, Valentini) All. D’Angelo


(4-3-3):
Melillo, Guglielmotti, Botturi, Lamorte, Taino, Giorno (33’ st Palumbo), Cannataro (22’ st D’Errico), Bovi, Candido, Serafini, Terrani (35’ pt Zaro) (Perilli, Panizzi, Romeo, Baclet) All. Montanari


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Proietti di Terni


Spettatoi: circa 2.500. Ammoniti: Bovi (PP). Espulsi: Guglielmotti (PP) AL 32’ pt. Calci d’angolo: 5-1

Niente da fare. Una Pro Patria decimata dalle squalifiche di Calzi, Pisani e Arati si deve arrendere a un’Alessandria a cui è bastato il minimo sforzo per ottenere i meritati i tre punti. Ad agevolare ulteriormente il compito dei grigi ci si è messa l’espulsione di Guglielmotti che ha lasciato la Pro Patria in inferiorità numerica dal 32’ del primo tempo.

Una Pro Patria comunque troppo spenta e rinunciataria, quella vista al Moccagatta: per salvarsi urge ritrovare lo spirito sfoderato nelle trasferte di Bassano e Arezzo. Il Pordenone, ultimo con un punto in meno dei tigrotti, gioca oggi a Meda col Renate. Non ci sono sorprese nella formazione biancoblù: privo degli squalificati Pisani, Calzi e Arati, mister Montanari conferma l’ormai classico 4-3-3 con Melillo tra i pali, Botturi e Lamorte al centro della difesa, Guglielmotti e Taino sulle corsie esterne;

Giorno, Bovi e il rientrante Cannataro compongono la linea mediana; Candido, Serafini e Terrani formano il tridente d’attacco. D’Angelo risponde con il collaudato 3-5-2.
Dopo qualche minuto di studio, la prima occasione è per l’Alessandria: al 5’ Guglielmotti scivola aprendo un’autostrada per Mora che crossa da sinistra, bella sponda di testa per Rantier che però cicca il pallone vanificando l’opportunità. È una prima parte di gara avara di emozioni, con l’Alessandria che, pur con parecchie imprecisioni, prova a spingere e una Pro Patria che si limita solamente a controllare.
Al 20’ però il risultato si sblocca: Mora, ancora lui, mette dentro un bel pallone filtrante che sorprende una difesa biancoblù colpevolmente immobile: il grave svarione della retroguardia viene subito punito da Spighi che da distanza ravvicinata supera il portiere Melillo.
La reazione dei tigrotti è impalpabile. E al 32’ piove sul bagnato: il solito Mora prova a sfuggire a Guglielmotti che colpisce l’esterno dei grigi allargando vistosamente il braccio.
Per l’arbitro Proietti ci sono gli estremi dell’espulsione diretta e la Pro rimane in 10. Montanari corre ai ripari togliendo Terrani per inserire Zaro (che si piazza al centro della difesa con Botturi dirottato sulla destra).

Ma il gol subìto e soprattutto l’espulsione scombussolano i tigrotti che nel recupero rischiano di capitolare sulla rasoiata a fil di palo di Rantier. Non cambia il canovaccio in avvio di ripresa.
I tigrotti continuano a latitare in fase offensiva, così al 20’ Montanari getta nella mischia D’Errico al posto di uno spento Cannataro. Ma subito dopo l’Alessandria raddoppia: Vitofrancesco crossa dalla destra e Mora corona la sua grande prestazione spedendo la palla in rete con un destro al volo.
È il colpo del ko. Dopo una punizione alta sulla traversa di Candido, la Pro si eclissa definitivamente, e l’unica buona notizia è il rientro in campo di Cosmo Palumbo, inserito nell’ultimo quarto d’ora al posto di Giorno. E in pieno recupero c’è gloria anche per Iunco, che in contropiede sigla la terza rete.