Processo Anaconda, il PM chiede la revoca delle misure cautelari

Si è tenuta oggi l'udienza preliminare e la decisione sulle misure cautelari è attesa nei prossimi giorni

Si è tenuta oggi, mercoledì 29 giugno, l’udienza preliminare del processo Anaconda, la storica residenza per disabili di Varese. 
Le indagini erano iniziate nel marzo del 2021 e sono state svolte dalla Stazione Carabinieri di Azzate dopo una la denuncia dei genitori di un utente.

Gli imputati sono cinque ( quattro educatori e la coordinatrice) e dal 12 luglio 2021 sono sottoposti alla misura cautelare che consiste nel divieto di avvicinamento alle persone offese ed ai luoghi da esse frequentate.
A loro si aggiungono altre due persone che hanno però chiesto il patteggiamento in fase di indagini e la loro posizione è stata quindi stralciata e sarà definita in seguite.

All’udienza odierna otto delle dieci persone offese si sono costituite parte civile per chiedere il risarcimento dei danni subiti e hanno avanzato istanza per coinvolgere la società cooperativa Anaconda Onlus nel procedimento quale responsabile civile.

I difensori (avvocati Marsico/Macchi, Tremolada/Bonomini, Pagani, Montalbetti, Ambrosetti/Ascoli) degli imputati hanno anticipato questioni preliminari legate al diritto di difesa che verranno svolte durante la prossima udienza.

Il Pubblico Ministero ha chiesto di revocare la misura cautelare in corso non essendo più attuali le esigenze che la giustificavano, tenuto conto del tempo trascorso (quasi un anno) e del ricollocamento degli utenti che avrebbero subito maltrattamenti in altre strutture.
Il Giudice si è riservato sulla decisione della revoca per permettere, come previsto dalla norma, alle persone offese di fornire il proprio parere a riguardo.

Il processo è stato quindi rinviato per la chiamata della società Anaconda e per la discussione e decisione delle questioni preliminari al 21 settembre 2022.