Progetto banca del Dna batterico Gerenzano a un passo dal futuro

È partito da Gerenzano il progetto per costituire una Banca del DNA Batterico: da qui passa lo sviluppo dei farmaci del futuro, quelli appunto dal Dna batterico. Negli USA ci stanno provando da qualche tempo e per farlo hanno chiesto ora collaborazione alla Fondazione Istituto Insubrico di Ricerca per la Vita, eccellenza consolidata nel campo delle biotecnologie, tra i primi fornitori al mondo di DNA batterico di ceppi rari e sede della Banca di DNA batterico in fase di costruzione.

In base all’accordo siglato a Boston la Fondazione sarà fornitore di campioni di DNA batterico derivanti da ceppi di attinomiceti rari, che saranno studiati dagli esperti americani con l’obiettivo di individuare le sequenze scritte nel genoma di questi microorganismi, capaci di produrre nuove molecole potenzialmente dotate di attività farmacologiche.

La Fondazione Istituto Insubrico di Ricerca per la Vita svolge principalmente attività di ricerca con un proprio team di ricercatori nel campo della farmacologia, della microbiologia e delle biotecnologie. La stessa Fondazione possiede un patrimonio che consiste in una rarissima collezione di 166mila estratti microbiologici e 15mila ceppi, oltre ad un Centro di Ricerca oggi denominato Insubrias BioPark.

«Il lavoro svolto in questi anni – spiega Andrea Gambini, direttore della Fondazione – ci ha permesso di ottenere alcuni risultati significativi: da un lato il Bioparco gestito dalla Fondazione ospita oggi 20 gruppi che svolgono autonomamente diverse attività di ricerca in campo biotecnologico e dall’altro, l’impegno diretto della Fondazione in diversi progetti di ricerca ha generato tra l’altro l’ottenimento di 2 brevetti ad alto potenziale applicativo. Inoltre, il mantenimento e la crescita costante delle competenze dei nostri ricercatori hanno portato collaborazioni internazionali di alto livello come questa legata alla fornitura di DNA da microorganismi».

Collaborazioni importanti, sottolinea il direttore «che hanno un duplice obiettivo: migliorare le nostre conoscenze ed essere parte attiva delle evoluzioni impressionanti che caratterizzano la ricerca medico scientifica; creare un circuito virtuoso che ci consente di sostenere economicamente le nostre attività, ma anche, in un momento economicamente difficile, di dare risposte positive in termini di posti di lavoro e investimenti nella ricerca».

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