Proiettili dei narcos da Malpensa alla Nuova Guinea

Scoperte dalla Finanza 200 munizioni d’assalto: erano nascoste dentro un vecchio stereo. Il Paese di destinazione nel ciclone attentati

– Proiettili da guerra intercettati dai militari della Guardia di Finanza di Malpensa: il pacco sospetto era diretto in Nuova Guinea, Paese confinante con l’Indonesia, più volte teatro di recenti attentati terroristici. Non solo: il pacco arrivava dal Messico, dove i narcotrafficanti spadroneggiano utilizzando armi pesanti per esecuzioni sommarie e regolamenti di conti che finiscono nel sangue. Il pacco sospetto è stato individuato a Malpensa grazie all’occhio esperto dei militari delle Fiamme Gialle che utilizzano speciali banche date per “incrociare” informazioni relative alle tratte più sensibili. E i collegamenti con il Messico, grande esportatore di droga nel mondo, lo sono certamente.  

È così che nei giorni scorsi i militari del gruppo Malpensa, in collaborazione con i funzionari dell’Agenzia delle Dogane, sono riusciti ad intercettare una spedizione postale proveniente dal Messico e diretta in Papua Nuova Guinea che conteneva uno stereo portatile economico usato, il cui valore era sicuramente inferiore ai costi di spedizione. Perché spendere centinaia di dollari per far viaggiare dal Messico alla Nuova Guinea uno stereo malconcio del valore di poche decine di euro? Insospettiti da questa incongruenza,

i militari hanno immediatamente passato il pacco ai raggi X scoprendo all’interno dello stereo 200 proiettili 223 Remington (denominato 5,56 Nato in ambito militare). Proiettili quest’ultimi utilizzati come munizionamento per fucili d’assalto e mitragliatori. Armi da guerra estremamente pericolose che, come quanto sta accadendo oggi in Europa e nel resto del mondo dimostra, vengono spesso utilizzate per attentati terroristici. Un commando armato in questo mondo, Parigi lo dimostra, è capace di una strage tra i cittadini inermi a passeggio per le strade. A rendere particolarmente interessante, sotto il profilo investigativo come già detto, è risultata la tratta seguita dalla spedizione intercettata. Il materiale proveniva da Tijuana, cittadina tra le più pericolose al mondo in cui operano cartelli del narcotraffico, nonché varie cellule terroristiche internazionali le quali, sembrerebbero avere instaurato collaborazioni strategiche con diversi cartelli della droga nell’ambito del crescente fenomeno del “narcoterrorismo”.

Narcos e terroristi si finanziano reciprocamente e, è legittimo ipotizzarlo, possono condividere anche il giro di sofisticate armi da utilizzare “sul campo”. Altro particolare di interesse il luogo di destinazione della spedizione, Manus Island, (Papua Nuova Guinea). In questa località sorge un importante centro di accoglienza per profughi e rifugiati richiedenti asilo che poi partono per altre località. Tra l’altro la Nuova Guinea ultimamente è stata sconsigliata dal Ministero degli Esteri quale meta per viaggi e turismo a causa dell’elevato tasso di criminalità nonché in quanto limitrofa all’Indonesia, Stato più volte oggetto di attentati terroristici.