“Tornerà?”. Lo chiedono occhi pieni di lacrime, labbra tremanti di persone che soffrono per aver perso il grande amore; lo chiedono mani gelate di chi è scappato di casa da una persona che non vorrebbe incontrare mai più e lo chiedono le mascelle serrate di chi ha mandato via qualcuno che amava, o non amava più, non è questo il punto.
Quando qualcosa finisce, qualunque essa sia, ci chiediamo se possa tornare. Nel bene e nel male, è ciò che conosciamo e forse il timore del futuro che è per definizione ignoto ci impedisce di gettare lo sguardo più in là anche se nel qui stiamo soffrendo. A lato però di questa interpretazione, quel “tornerà?” ci porta a riflettere su quanto grandi possano essere il dolore, la lacerazione, il senso di smarrimento per una perdita così importante. C’è qualcosa che non possiamo afferrare, e a fatica riusciamo a definire. È l’Amore di una persona per l’Altra. Proprio quelle due. Possiamo guardarle con occhi teneri, o severi, sperare che tutto sia finalmente chiuso per sempre o tifare perché tornino insieme. Possiamo analizzare l’incastro di bisogni reciproci che li ha fatti incontrare, psicanalizzare e scandagliare ogni minimo frammento della loro storia e della loro dinamica. Ma non basta. Perché l’Amore ha proprio la potenza di riunire passato, presente e futuro in un unico attimo. Siamo qui, ora, con l’amato e già vogliamo esserci anche domani e ogni ieri con lui è significativo più di qualunque altro attimo che abbiamo mai vissuto. E allora, se torna, cosa ci accade? E se non torna? Se non torna corriamo il rischio di vivere nella perenne attesa illusoria. Se torna, potremmo sentirci catapultati nel passato e anche questo ci allontanerebbe dal nostro oggi.
Oppure potremmo mandarlo via, perché è passato troppo tempo, e siamo troppo diversi. Ma forse, l’unica cosa possibile, è aprire gli occhi e incrociare gli sguardi. E ascoltare cosa accade dentro di noi. Ora. E se ora, non risvegliato dal passato o dalla nostalgia del futuro, non richiamato dal nostro bisogno di conferme sull’Amore, si muove qualcosa, non perdiamoci l’occasione di vivere un significativo momento di ascolto del qui ed ora. Chissà cosa ci riserverà guardare dentro di noi.
Dott.ssa Paola Pugina
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