«Qui per Mariangela. Le chiedo scusa»

Michele Tollis, padre di Fabio, a Somma per abbracciare Pezzotta: «Dovevo insistere, l’avrei salvata»

La nona edizione del trofeo “Mariangela con noi”, manifestazione per Handbike, è stata speciale per molteplici occasioni. Tra queste la presenza di , il padre di , ucciso il 17 gennaio 1998 dalle Bestie di Satana, così come sei anni dopo, il 25 gennaio 2004 è accaduto a , figlia di , organizzatore dell’evento. Nell’incontro tra questi due padri immensi – Tollis per sei anni ha continuato a cercare il figlio, a stimolare gli inquirenti puntando il dito proprio verso il gruppo che si sarebbe rivelato l’autore dell’efferato omicidio e vedendoci quindi giusto – c’è stata ieri mattina la semplicità delle cose che trasformano tutti gli altri in semplici testimoni.

Tollis e Pezzotta, due vecchi amici, due grandi combattenti ciascuno a modo suo. E Tollis ha espresso immediatamente una richiesta: «Vorrei avere la possibilità, se ovviamente lei è d’accordo, di incontrare ». Ballarin è stata condannata a 22 anni di carcere per l’omicidio in concorso di Mariangela e da una decina di giorni è uscita dal carcere ed è stata affidata ai servizi sociali.

Il pensiero di Tollis è tornato poi immediatamente al presente: «È la prima volta che partecipo da spettatore al trofeo dedicato a Mariangela. Sono qui per lei. Per onorarne la memoria e per Silvio». Tollis ieri mattina ha vistato la tomba di Mariangela lasciando alla ragazza una rosa. «Un fiore, uno solo perché è il pensiero che conta per me – spiega Tollis – gliene porto uno ogni volta che vengo qui. Non troppo spesso, ma in ogni occasione sono sempre andato a trovarla».

E Tollis rivela anche la ragione di queste visite, al di là dell’amicizia, suggellata ieri da un abbraccio sincero, che lo lega a Silvio Pezzotta. «Ogni volta vado da Mariangela per chiederle scusa – spiega papà Tollis – perché mi ritrovo a pensare che forse avrei dovuto insistere su di lei. Il gruppo era quello, Mariangela era stata la fidanzata di Volpe. Avrei dovuto rivolgermi a lei, insistere con lei. Se l’avessi fatto forse oggi sarebbe viva. Sarebbe qui. È vero che all’epoca, pur essendo certo che mio figlio non fosse fuggito con Chiara Marino per amore, non immaginavo certo che avessero fatto quella fine».

Tollis allunga un braccio e lo punta oltre l’area mercato di Somma Lombardo dove ieri si è svolta la manifestazione. Oltre l’area si stendono i boschi dove Fabio fu massacrato e sepolto: «Saranno 100 metri in linea d’aria –spiega Tollis – ci sono andato questa mattina. Ora il bosco è tornato vergine, la natura si è ripresa tutto. Ma io so esattamente il punto in cui mio figlio fu ucciso e sepolto. È sotto due metri di foglie. Ma è sempre lì».

Tollis torna a Elisabetta Ballarin, alla volontà di incontrarla per un confronto. E aggiunge: «Le auguro buona fortuna. Le auguro di mantenere fede all’impegno preso, all’impegno di diventare una persona completamente diversa e la invito a riconoscere e onorare il miracolo che le è capitato. Le auguro una strada lunga e pulita. Senza ostacoli. E le auguro anche di non crearseli questi ostacoli», ha concluso. Con la concretezza, con la lucidità, l’istinto e la tenacia che per sei anni lo hanno portato a combattere per suo figlio.