Renzi stile Merkel solo se attorno qualcuno ci stesse

È proprio vero che le notizie negative vengono poste in prima pagina e quelle positive, anche se di primaria importanza, nelle pagine interne. Il riferimento è al viaggio compiuto sabato dalla cancelliera Angela Merkel a Roma, dove ha incontrato prima Papa Francesco e poi ha fatto visita alla Comunità di Sant’Egidio. Sarà anche una delle donne più potenti dell’Europa, ma ha messo la sua potenza al servizio della pace. Al nostro presidente del Consiglio, che vuole rottamare la Costituzione e la stessa democrazia,

attraverso riforme che vogliono assegnare ad una esigua minoranza la maggioranza dei seggi in Parlamento, vorrei ricordare che Angela Merkel è dal 2005 al governo della Germania, che questo è il terzo mandato, quando nello stesso periodo in Italia di sono succeduti ben sette governi, di cui cinque della stessa maggioranza. In Germania non esiste nessun premio di maggioranza, c’è un semplice sistema proporzionale con una soglia di sbarramento che ha prodotto una stabilità invidiabile. Una stabilità non ottenuta con trucchi istituzionali, ma da una capacità di dialogo e di mediazione parlamentare con tutti, che in Italia non abbiamo. Renzi impari dalla Merkel.

Emilio Vanoni

Induno Olona

Fare riforme costituzionali coinvolgendo chiunque vi stia, è seguire il modello della Merkel. Se poi quelli che ci stavano non ci stanno più (Berlusconi), e quelli che non ci sono mai stati continuano a non starci (Grillo e Salvini), a Renzi è lecito muovere qualunque critica, ma non quella d’essere un dittatore. E certo non lo si può incolpare dello sfascio italiano, semmai attribuendogli il coraggio d’atteggiarsi ad anti-sfascista. Roba normale ovunque, quasi eroica da noi.

Max Lodi