Salasso in arrivo per Gallarate

Sale la Tasi e scende l’Imu: così ha deciso la giunta. A conti fatti, però, i contribuenti gallaratesi dovranno versare altri 4.9 milioni. La colpa? Del governo.

È infatti a causa del taglio di 5,6 milioni deciso dall’esecutivo che il comune ha dovuto rivedere le scelte sulla Tasi. Le cui aliquote erano state fissate a zero nel bilancio 2014 approvato a febbraio.

Conosciuto l’importo della sforbiciata solo a metà luglio, giovedì la giunta è intervenuta sulle aliquote. Quella della tassa sui servizi indivisibili, come l’illuminazione pubblica, «va da un minimo dell’1% ad un massimo del 3,3%», ha ricordato ieri durante una conferenza stampa l’assessore alle Finanze .

La scelta è stata quella di «fissare per tutti la tariffa del 2%». In media la spesa oscillerà tra i 150 ed i 180 euro a famiglia. In questo modo le entrate generate dalla Tasi raggiungeranno i 7,3 milioni.

Ecco allora che è stata introdotta una riduzione per le prime case che rientrano nelle categorie catastali A4, A5 e A6, che non pagheranno l’imposta. Si tratta delle abitazioni ultrapopolari e rurali: per capire se la propria casa ne fa parte, bisogna recuperare la scheda catastale. O aspettare ottobre, visto che Palazzo Borghi spedirà a tutti un bollettino precompilato. Queste agevolazioni riducono le entrate di 119mila euro. Essendoci margine, l’esecutivo di centrosinistra ha deciso di ridurre l’Imu. L’aliquota per le prime case di lusso scende dallo 0,6 allo 0,4%, riducendo di 36mila euro la spesa per i contribuenti.

Quella sulle seconde case e sugli immobili non residenziali passa invece dallo 0,96 allo 0,86%. In questo caso il minor esborso raggiunge i 2.2 milioni di euro. Tra nuove tasse e tagli si arriva così a coprire i 4.9 milioni di taglio romano. Da un punto di vista generale c’è insomma un aumento del gettito fiscale. Quello a carico delle famiglie passa dai 20 milioni dello scorso anno ai 21,9 del 2014, quello che grava sulle imprese sale da 17,2 a 19. Con qualche vantaggio per queste ultime: «la Tasi è deducibile al 100%, mentre l’Imu solo al 20%». Crescerà insomma la quota che potrà essere “scaricata”.

C’è poi un ultimo aspetto. Il comune ha deciso che i proprietari potranno far pagare il 10% della Tasi agli affittuari. Per questo dovranno però comunicarne il nominativo al municipio, che così costruirà un database degli inquilini. Numeri interessanti per l’Agenzia delle Entrate per scovare gli affitti in nero. «Questa formula» – ha sottolineato il sindaco – «vuole essere un incentivo alla regolarizzazione dei contratti». Detto di Tasi e Imu, ecco la Tarsu: un centinaio di gallaratesi sta ricevendo richieste di pagamento relative al 2011 e al 2012. Peccato abbiano già versato il dovuto. «Colpa di un errore materiale», spiega Lovazzano, «basta presentarsi in comune o all’Ica di via Cavour per risolvere la questione».

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