Saldi estivi: guida alle regole per evitare di…scottarsi

Federazione Moda Italia e Confcommercio ricordano alcuni principi di base per evitare spiacevoli inconvenienti o discussioni.

Sono partiti ieri, 2 luglio, i saldi estivi: un momento molto atteso dai consumatori, specialmente in un periodo di crisi e con l’inflazione che, dopo anni, ha ripreso a “galoppare”.

Per tutelare al meglio i consumatori per un corretto acquisto degli articoli in saldo, Federazione Moda Italia e Confcommercio ricordano alcuni principi di base sui saldi:

Cambi

Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (d.lgs. 6 settembre 2005, n. 206, Codice del Consumo). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.

Prova dei capi

Prova dei capi: non c’è obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante.

Pagamenti

Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante.

Prodotti in vendita

Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo.

Indicazione del prezzo

Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.

Modifiche sartoriali

Modifiche e/o adattamenti sartoriali: sono a carico del cliente, salvo diversa pattuizione.