Sanità, Bertolaso contro i tagli voluti da Draghi: “Folle passare dal 7,1 al 6,1% del Pil”

L'assessore al Welfare della Lombardia al Governo: "Intervento in finanziaria inaccettabile. Se questo accade significa che non abbiamo imparato nulla dalla pandemia".

MILANO – “Non possiamo passare dal 7,1% del Pil al 6,1 nel settore della sanità”. È l’altolà dell’assessore al Welfare di Regione Lombardia, Guido Bertolaso, intervenendo alla cerimonia di inaugurazione della Fondazione Ospedale Niguarda, a Milano. “Questo non deve accadere, presidente – ha aggiunto rivolgendosi al presidente del Senato, Ignazio La Russa, presente in sala -. Perché questo Paese ha pagato e sappiamo come in questi ultimi anni. Il governo ha stabilito una programmazione economica per i prossimi anni che non è assolutamente compatibile con quella che è la realtà del nostro Paese oggi“.

Quindi, ha rimarcato Bertolaso, “è vero che è un’eredità del governo precedente (governo Draghi, ndr), che evidentemente sapendo che finiva si è preso questa responsabilità di abbattere di un punto il Pil della sanità. Ma se questo accade significa che non abbiamo imparato nulla in questi ultimi due anni di emergenza e che 150mila persone subiranno una doppia morte. Dopo essere morte anche per incapacità di chi c’era prima oggi vengono uccise anche per un intervento eventuale in campo della finanziaria, che non può essere accettato“. E ha concluso: “Se vogliamo rinnovare il modello di liste d’attesa, dei pronto soccorsi, della assistenza sanitaria e della sanità giusta, dobbiamo almeno rimanere agli impegni e ai finanziamenti di quest’anno“.