Sblocco ristorni dei frontalieri Da Milano forse arriva la svolta

La polemica sui ristorni dei frontalieri, è forse giunta ad un capitolo definitivo con l’incontro svoltosi oggi, mercoledì 16 novembre tra la delegazione del Gran Consiglio del canton Ticino e il Consiglio regionale lombardo.
Tra i temi discussi al Pirellone di Milano, sede dell’incontro, figurano principalmente Expo 2015, il problema del blocco dei ristorni delle imposte dei frontalieri del 2010 e il mercato del lavoro.
In particolare si è discusso di sbloccare la situazione con un documento, il contenzioso tra Roma e Berna che era sbocciato con il congelamento da parte del canton Ticino dei ristorni destinati agli enti locali lombardi, un documento di sollecito che verrà emanato prossimamente dal Consiglio regionale lombardo.

Il presidente lombardo Davide Boni, parlando del problema dei circa 51mila frontalieri che ogni giorno si recano in canton Ticino per lavorare: «Siamo impegnati ad assicurare loro misure volte a tutelare il mantenimento del posto di lavoro senza dover temere ritorsioni e su questo fronte le nostre posizioni e quelle delle istituzioni ticinesi sono molto vicine. Auspichiamo davanti alle attese dei Comuni frontalieri e delle Province interessate al contenzioso dei ristorni dei lavoratori che si arrivi presto a una conclusione: mi auguro che la situazione politica italiana in evoluzione non comprometta gli sforzi sostenuti fino a questo momento dal nostro Consiglio regionale e non vanifichi il lavoro prodotto dal precedente governo nazionale. Ora è quindi una diretta assunzione di responsabilità da parte dei governi regionali affinché attivino le azioni necessarie e stimolino i governi centrali a risolvere definitivamente la questione».

Anche il presidente del Gran Consiglio del Ticino, Gianni Guidicelli, ritiene utile l’approvazione di questo documento per sbloccare un situazione che è in stallo da molto tempo
L’incontro di oggi svoltosi a palazzo Pirelli di Milano, è stato deciso dopo l’incontro del 21 settembre scorso a fronte di una riconosciuta necessità da parte delle due delegazioni, di incontrarsi periodicamente per affrontare insieme i bisogni dei due territori confinanti. «Abbiamo affrontato anche il tema di Expo 2015, consapevoli del grande interesse delle imprese svizzere e ticinesi verso questo evento e della necessità di favorire una reciprocità di accesso ai rispettivi mercati ed economie da parte degli imprenditori lombardi e svizzeri».

Il consigliere segretario Carlo Spreafico ha voluto sottolineare la necessità di far seguire a questo incontro dei fatti concreti soprattutto sul tema dei frontalieri ed ha anche sollevato la questione delle infrastrutture «La Svizzera e il Canton Ticino hanno bisogno della nostra manodopera, noi della loro economia. E’ allora indispensabile agevolare questa reciprocità potenziando e migliorando le infrastrutture esistenti, ad esempio la tratta ferroviaria Lecco-Molteno, così da consentire l’ampliamento dell’attuale bacino di utenza collegandolo all’asse est-ovest dell’Europa e nel nostro caso allargandolo oltre Como e Varese almeno fino a comprendere il territorio lecchese e dell’alta Brianza».
La riunione di oggi fa seguito al primo incontro tenutosi a Bellinzona il 21 settembre scorso, durante il quale era stata formalmente riconosciuta la necessità che il tavolo si riunisse periodicamente per affrontare insieme le problematiche comuni alla Lombardia e alla Svizzera italiana.

j.bianchi

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