Scoppio in abitazione a Luino “Il piromane? Gran lavoratore”

LUINO Rabbia in via Copelli a Luino dopo l’incendio doloso e l’esplosione dell’appartamento. Incredulità in via Dante Alighieri, sede della Attilio Bandoli spa, l’azienda di autolinee dove lavorava, come autista di autobus, Tiziano Casaluce. Lì, anche mercoledì mattina, prima delle 7, avrebbe dovuto andare al deposito per iniziare il suo giro. Invece il 48enne, arrestato con l’accusa di incendio doloso aggravato, non si è presentato. Era fuggito a Brenta, dai genitori, dove poi i carabinieri lo hanno arrestato, dopo aver dato fuoco al suo appartamento. Solo per vendicarsi del padrone di casa con cui da tempo era in contrasto. «Quando abbiamo visto che non si presentava – confermano dall’azienda di Luino – abbiamo avviato la procedura di sostituzione. Ma non potevamo assolutamente immaginare i retroscena». Quelli di un incendio appiccato volontariamente e che ha messo a rischio la vita di 16 persone, quelle che vivono nella palazzina di tre livelli in via Copelli a Voldomino: qui restano inagibile ancora tre alloggi. «Lo abbiamo saputo solo dopo – confermano dalla Baldioli autolinee di Luino – ed è ancora difficile da credere. Con noi si sempre dimostrato un dipendente esemplare e un autista all’altezza dei compiti che gli abbiamo affidato. Mai un ritardo, mai un comportamento fuori dalle righe. Mai alcun cenno di nervosismo o instabilità. Anche perché con il lavoro che facciamo stiamo attentissimi a questi comportamenti visto che

siamo responsabili delle persone che trasportiamo. Ma nessuno si è mai lamentato, così come noi non abbiamo avuto motivi di farlo. Quello che è successo è assolutamente inspiegabile dal nostro punto di vista». Di certo, in base agli elementi raccolti dai carabinieri della Compagnia di Luino, si è trattato di un gesto pianificato. Da diversi giorni prima dell’alba di mercoledì. La benzina utilizzata per dare il via alle fiamme, che poi ha causa dei fumi sprigionati dal carburante hanno innescato una potente deflagrazione in grado di scardianare i serramenti e far saltare le finestra dell’appartamento, era stata acquistata infatti fin da domenica. Prelevata in serata da un distributore della zona e, a quanto pare, tenuta da parte fino a quando poco prima delle sette è stata versata in casa e poi incendiata. Nel frattempo il 48enne aveva anche iniziato a trasferire in un altro appartamento preso in affitto diversi oggetti personali e i beni di valore. Come ha fatto anche prima di lasciare l’appartamento in fiamme. Questi e altri elementi saranno valutati oggi dal gip del tribunale di Varese, Giuseppe Battarino. A lui, dopo l’interrogatorio di garanzia, il compito di convalidare l’arresto. Valutando gli elementi raccolti, compresi i rilievi scientifici e le testimonianze. In particolare quelle delle altre famiglie residenti nella palazzina. Che hanno visto il 48enne, scendere le scale dopo l’esplosione, salire in auto e fuggire via.

b.melazzini

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